"Non sarebbe mai andata via senza avvertire". Lo sfogo dell'amica di Nataly scomparsa a Milano

Parla Nancy, una delle più care amiche di Nataly Jhoanna Quinatnillam, la 40enne di origine salvadoregna scomparsa ormai da quasi due settimane dalla zona di viale Sarca a Milano

Nataly Jhoanna Quinatnillam, la 40enne di origine salvadoregna scomparsa ormai da quasi due settimane dalla zona di viale Sarca a Milano
Nataly Jhoanna Quinatnillam, la 40enne di origine salvadoregna scomparsa ormai da quasi due settimane dalla zona di viale Sarca a Milano
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"Non se ne sarebbe mai andata senza avvertire almeno una di noi. È vero che quando la gente sta male fa cose strane e, in altri contesti, inimmaginabili. Ma noi amiche siamo unite da tanti anni, ci vogliamo bene e qui in Italia siamo state sempre una la forza dell’altra. No, ripeto: almeno una di noi sarebbe al corrente di quanto le è accaduto, di quanto sta facendo. E invece nulla, il buio più totale. Non è normale le dico, non lo è". Nancy D., 48 anni, è una delle più care amiche di Nataly Jhoanna Quinatnillam, la 40enne di origine salvadoregna scomparsa ormai da quasi due settimane dalla zona di viale Sarca, alla Bicocca a Milano, dove la donna lavorava in qualità di badante e abitava insieme al compagno.

Dal 24 gennaio nessuno ha notizie di lei e sono stati diramati avvisi di allerta per chiunque avesse informazioni utili al ritrovamento. Muto il telefonino. Nessuna traccia di movimenti bancari. I carabinieri indagano sulla sparizione della 40enne, origini salvadoregne, alta un metro e sessanta, capelli biondi e gli occhi castano scuro, un monolocale in zona Bicocca, un lavoro come babysitter e un compagno 48enne che abita con lei. A denunciarne la sparizione è stato proprio il fidanzato, che però si è presentato dai carabinieri della stazione Musocco soltanto il 31 gennaio, cioè una settimana dopo quello che lui ha definito «un allontanamento volontario» «Potrebbe essere in difficoltà» si legge nel comunicato diffuso da Penelope, Associazione nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse. «Non ha famiglia in Italia e le amiche non hanno sue notizie e non riescono a mettersi in contatto con lei. Non sappiamo cosa indossasse al momento della scomparsa. Ha con sé il cellulare che però risulta spento».

Chiunque dovesse vederla può contattare le forze dell’ordine al numero 112 oppure l’associazione al numero 380 7814931. L’evidente ritardo nella tempistica della formalizzazione della denuncia di scomparsa da parte del compagno ha fatto riflettere la Procura. Dai primi approfondimenti dei carabinieri non risulterebbero denunce né episodi violenti nella relazione con il compagno, che è un incensurato, come la donna scomparsa. Persone «regolari», che non hanno mai avuto problemi con la giustizia, insomma. Ma visto che «non si sa mai» la pm Alessia Menegazzo mercoledì 5 febbraio ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, al momento a carico di ignoti. «La nostra relazione è sempre andata bene, con alcuni litigi ogni tanto che non hanno mai creato seri problemi - avrebbe detto ai carabinieri secondo quanto riportato nei giorni scorsi dal quotidiano La Repubblica.

Tuttavia, avrebbe aggiunto il 38enne, Nataly «era strana: parlava di morte in generale e della solitudine che provava a causa della lontananza dalla sua famiglia». Sempre a dire del fidanzato, Nataly sarebbe stata gelosa del fatto che lui avesse avuto dei figli da una precedente relazione. «Soffriva anche per questa ragione» ha spiegato l’uomo agli investigatori dell’Arma. Il compagno ha raccontato anche che la sera del 23 gennaio, cioè la sera precedente alla sparizione, la quarantenne aveva sistemato «i vestiti nell’armadio in modo molto ordinato ma non ho dato peso neanche a questa cosa, ero stanco e mi sembrava una cosa normale». La sera dopo, continua il racconto, «nessuno dei due ha cenato, sono rimasto a guardare la televisione e mi sono addormentato con la televisione accesa. In piena notte mi sono svegliato e ho notato che lei non c’era, che mancavano delle valigie e parte del suo guardaroba invernale, insieme erano spariti anche i documenti il cellulare».

A quel punto lui ha lasciato la porta di casa aperta sperando che Nataly ritornasse, ma da quel giorno nessuno ha più saputo niente di lei. Gli inquirenti hanno fatto sapere che il suo cellulare, spento, non è mai stato acceso e che né il suo bancomat né altri suoi dispositivi elettronici sono stati utilizzati. Nei giorni scorsi una dottoressa, per cui Nataly lavorava come babysitter, aveva segnalato ai carabinieri l’assenza della 40enne parlando di una donna che appariva «turbata» negli ultimi tempi. «Nataly è nostra amica, non si è presentata al lavoro. L’unica cosa che abbiamo potuto fare è presentare denuncia alle autorità. Chiunque abbia notizie non si faccia problemi a contattarci» si legge nel post pubblicato sui social.

Sempre alcuni giorni fa anche il gruppo Facebook dei salvadoregni in Italia aveva rilanciato l’allarme sulla scomparsa e l’appello per le ricerche: «Non è una donna che si allontana senza dire nulla – si legge nel post – soprattutto alle sue amiche più strette». Proprio come assicura l’amica Nancy, insomma: quella di Nataly non può essere una scomparsa volontaria.

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