Gli spari nel campo rom, poi i feriti scaricati davanti all'ospedale. Notte di sangue a Milano

Due uomini, padre e figlio, sono stati feriti a colpi di pistola a Milano, e sono stati poi abbandonati fuori da due ospedali della città

Gli spari nel campo rom, poi i feriti scaricati davanti all'ospedale. Notte di sangue a Milano
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Due uomini, padre e figlio, sono stati feriti a colpi di pistola a Milano, e sono stati poi abbandonati fuori da due ospedali della città. L’aggressione c’è stata verso le 21 di lunedì 17 febbraio all’interno del campo nomadi di via Chiesa Rossa. I feriti sono un 29enne, colpito alle gambe, e suo padre che ha 59 anni, anche lui centrato agli arti inferiori da quelli che i testimoni descrivono come quattro uomini incappucciati a bordo di un'auto scura. Entrambi sono stati poi portati via dal gruppo, e scaricati dall'auto in corsa l'uno fuori dall'ospedale San Paolo e l’altro davanti all’Humanitas. Entrambi ricoverati per la gravità delle ferite, non sarebbero in pericolo di vita.

Sul caso indagano i carabinieri del Comando provinciale di Milano, giunti nel campo attorno alle 21.30 con diverse pattuglie del Radiomobile, insieme a un’ambulanza dell'Agenzia regionale emergenza urgenza (Areu). I militari hanno repertato sul posto una decina di bossoli sparsi tra la strada d'ingresso, subito fuori dal cancello che porta nel campo, e le abitazioni: l’ipotesi, al momento, è quella di una spedizione punitiva. Un regolamento di conti dai contorni ancora tutti da definire.

«Abbiamo parlato della sparatoria di martedì sera nel campo nomadi di Chiesa Rossa questa mattina nel Comitato ordine e sicurezza pubblica convocato dal Prefetto - spiega in un intervento su Instagram l’assessore alla Sicurezza di Palazzo Marino Marco Granelli -. Il Comune di Milano, d’intesa con la Prefettura, dopo aver chiuso il campo rom di via Bonfadini nell’agosto 2024, ha avviato il percorso per il superamento e chiusura anche del campo rom di via Chiesa Rossa. A seguito delle verifiche, il 189 dicembre scorso la Giunta comunale ha approvato una delibera di superamento del campo, e in contemporanea ha approfondito la questione in Prefettura dove si trattano tutte le problematiche di sicurezza e dove il Comune collabora con Prefettura, Questura e Forze dell’Ordine per prevenire e contrastare i reati. In gennaio 2025 il Comune ha incontrato famiglie e associazioni del campo, per ascoltare le loro proposte e per lavorare per coinvolgere chi propone percorsi di legalità e responsabilità. Nei giorni scorsi ha notificato l’avvio del procedimento formale di chiusura del campo. Il percorso come già sperimentato per i campi di via Idro, Vaiano Valle, Bonfadini, durerà alcuni mesi per esaminare le situazioni sociali delle famiglie con minori. L’episodio grave di ieri sera, come purtroppo anche altri reati avvenuti in precedenza, evidenzia che quel luogo ha problematiche di sicurezza, di degrado ambientale con molti rifiuti abbandonati, di problematiche di sicurezza degli impianti elettrici».

«Il campo fu aperto nel 2000 a seguito delle delibere del 1998 del Consiglio comunale e della Giunta del 1999 presieduta dal Sindaco Gabriele Albertini - prosegue Granelli -. Il nostro Comune ha in essere dal 2012 un percorso di superamento dei campi rom che purtroppo generano situazioni critiche. Le stesse persone che ci abitano vivono condizioni di degrado, e superarli con chiusura del campo, permette di dare opportunità soprattutto ai minori.

Dal 2012 Palazzo Marino con le giunte Pisapia e Sala ha chiuso 4 dei campi autorizzati e 20 campi irregolari che esistevano in città. Un percorso concreto di sicurezza, contrasto al degrado ambientale, maggiore qualità sociale. Purtroppo le giunte e i sindaci precedenti avevano aperto queste strutture e tollerato quelli abusivi».

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