Vicofaro, troppo degrado a causa dei migranti: i residenti scrivono al Vaticano

Il Comitato dei residenti di Vicofaro denuncia la situazione di degrado nella quale si trova la frazione del Comune di Pistoia che ospita il centro di accoglienza di don Biancalani, il "parroco dei migranti"

Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro
Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro

"La situazione è diventata insostenibile. Stiamo scrivendo una lettera che invieremo presto anche all'attenzione del cardinale Matteo Maria Zuppi (presidente della Cei, ndr). Un modo per informare anche il Vaticano del quadro di degrado al quale dobbiamo assistere da anni". Ad anticipare l'intenzione del Comitato dei residenti di Vicofaro è Carmi Petrucciani, uno dei membri dell'associazione costituitasi lo scorso anno. Nel mirino degli abitanti della frazione del Comune di Pistoia è finita ancora una volta la struttura organizzata dal "parroco dei migranti" don Massimo Biancalani, che attualmente ospiterebbe circa 200 stranieri. I vicofaresi segnalano da tempo episodi di degrado riconducibili a loro dire all'attività di accoglienza della parrocchia, fra rifiuti abbandonati ed episodi di furto e spaccio di sostanze stupefacenti della quale sarebbero stati protagonisti alcuni ospiti.

Va detto che un paio di giorni fa don Biancalani è stato condannato dal tribunale di Pistoia a due mesi di carcere (o ad una pena alternativa di 6mila euro di multa) per l’inosservanza di alcune prescrizioni imposte dal Comune al centro di accoglienza. Queste ultime riguarderebbero in primis dei sopralluoghi effettuati da Asl che avrebbero segnalato nei rapporti gravi carenze igienico-sanitarie. A rendere noto il provvedimento (contro il quale potrebbe fare ricorso tramite l'avvocato che lo assiste) è stato lo stesso parroco, con un post pubblicato sulla propria pagina Facebook. "Le istituzioni abbandonano le persone in strada come fossero rifiuti, noi accogliamo questi “scartati” perché persone - le sue parole che non nascondono la delusione - talvolta abbandoniamo un po’ di spazzatura. Ma chi davvero non rispetta la legge?". Il decreto penale arrivato sabato nelle mani del legale di don Massimo sarebbe almeno il terzo che arriva per le condizioni in cui versa la struttura a seguito delle varie ispezioni dell’Azienda sanitaria locale e della polizia municipale, che negli ultimi mesi sono state frequenti anche per le denunce presentate dai residenti.

E proprio questi ultimi, dopo aver già scritto al prefetto e al vescovo di Pistoia, sono pronti a chiedere anche l'interessamento del Vaticano e del presidente della Conferenza episcopale italiana. "Abbiamo incontrato più volte il sindaco Alessandro Tomasi, che si è mostrato comprensivo e si è detto disponibile ad accompagnarci nei prossimi incontri in prefettura - ha concluso il direttivo del Comitato - vogliamo chiedere numi anche su una presunta ordinanza di sgombero che sarebbe stata firmata, ma non attuata.

Una situazione difficile che va avanti da tempo. Chiariamo: niente di personale nè verso don Biancalani nè verso gli ospiti, ma serve al più presto una soluzione condivisa che soddisfi tutti. Perchè così non è davvero più possibile andare avanti".

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