Lutto nel mondo dello sport dopo l'incidente mortale che questa mattina ha letteralmente devastato una famiglia: a perdere la vita insieme a due dei suoi figli è stato infatti l'atleta 49enne Andrea Silvestrone, giocatore di tennis in carrozzina. L'uomo combatteva da tempo contro la sclerosi multipla, malattia insorta quando aveva 33 anni. Silvestrone, residente a Montesilvano (Pescara), era molto conosciuto e benvoluto dalla comunità, oggi sconvolta per la tragedia.
"La vita non è bella, è meravigliosa"
Sul suo profilo Twitter Andrea Silvestrone si presentava come "Tennista paralimpico, avvocato, pianista, figlio, marito, papà di tre piccole meraviglie, vulcanico, imprevedibile e in guerra contro la sclerosi multipla".
Dopo la diagnosi di scelorosi multipla, una seconda patologia, simile alla prima. Anche in quell'occasione, però, Silvestrone non si lasciò abbattere, anzi. "Non mi sono mai chiesto perché a me, e quando i medici mi spiegarono la seconda malattia risposi che per fortuna era venuta a me. Essendo molto simile alla sclerosi, ho pensato: meglio a me, che già sono sulla sedia a rotelle, che a un'altra persona normodotata", dichiarò, come ricordato da Il Gazzettino.
Nel 2017 il suo esordio in una gara internazionale di tennis in carrozzina. Nel 2018 arriva il 29 posto nel ranking ITF, in categoria quad. Sempre nel 2017 il titolo Maserà Trophy, nel 2019 il Gyor Cup. Pluricampione italiano di tennis paralimpico, nel 2022 arriva anche la laurea ad honorem.
Malgrado la malattia, Silvestrone era solito ringraziare la vita per ciò che gli era stato dato. "Molto più di quello che mi ha tolto", ci teneva a precisare.
Dolore nel mondo dello sport
"La scomparsa dell'amico e campione paraolimpico Andrea Silvestrone rappresenta un colpo durissimo non solo per il mondo dello sport, ma anche per tutto quel mondo dell'associazionismo che opera nel campo della prevenzione e della tutela della salute", è il commento all' Ansa rilasciato da Marco Lombardo, presidente della sezione di Pescara della Lega Italiana Lotta contro i Tumori (Lilt) e membro del Consiglio Direttivo della Lilt nazionale.
Lombardo ricorda Andrea Silvestrone come un uomo con una voglia di vivere e un entusiasmo strardinari. Un atleta che aveva saputo trasformare la sua disabilità in un punto di forza.
"I nostri pensieri sono ora vicini ad Andrea, ai suoi due bambini, morti con lui nello schianto, e ci stringiamo al dolore della moglie Barbara continuando a pregare per la salvezza del terzo figlio", aggiunge.Tante le iniziative, i dibattiti pubblici, anche relativi alla propria malattia, a cui aveva partecipato Silvestrone, che non si tirava mai indietro.
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