Arriva la svolta tanto attesa, anche se annunciata, nel caso di Saman Abbas. Il padre è stato estradato oggi dal Pakistan e quindi nelle prossime ore sarà in Italia, dove si apriranno per lui le porte del carcere, in attesa della sentenza di primo grado che dovrebbe arrivare a fine ottobre 2023. L’estradizione effettiva è stata confermata all’Ansa da un funzionario del ministero degli Interni pakistano: “Un aereo speciale delle forze aeree italiane è atterrato a Islamabad. Riporterà in Italia Shabbar Abbas nella notte all’1.55”. È questione di ore quindi. Shabbar Abbas è stato quindi estradato grazie a un accordo bilaterale tra Italia e Pakistan, ed è atteso al tribunale di Reggio Emilia, dove, dallo scorso febbraio, si sta svolgendo il processo per il sequestro, l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Saman Abbas.
Co-imputati nel procedimento sono la moglie Nazia Shaheen, unica ancora latitante, il fratello Danish Hasnain, ritenuto la mente del piano criminale ma al tempo stesso colui che ha condotto la polizia penitenziaria al luogo dell’occultamento del corpo, i cugini Ikram Ijaz e Noumanoulaq Noumanoulaq.
Shabbar Abbas non ha ancora partecipato a un’udienza, ma le prove a suo carico sono diverse: la denuncia che la figlia Saman sporse perché i genitori la stavano costringendo a un matrimonio forzato con un cugino più vecchio, i messaggi che la giovane scambiava con il fidanzato di cui era innamorata Saqib Ayub, la testimonianza di quest’ultimo che parla di minacce alla propria famiglia, i filmati delle telecamere di video sorveglianza, un’intercettazione telefonica in cui Shabbar Abbas afferma: “L’ho uccisa io, l’ho fatto per il mio onore”.
Di contro, il fratello minore di Saman Abbas ha sempre accusato invece lo zio Danish Hasnain. Quest’ultimo sostiene invece che la 18enne sia stata uccisa dalla madre: l’ha detto alla polizia penitenziaria, affermando che al momento dell’omicidio lui stesse dormendo, e fosse stato coinvolto solo successivamente in occasione dell’occultamento.
Saman Abbas scomparve da Novellara, dove gli Abbas vivevano e lavoravano, nella notte tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021.
In realtà quella stessa notte fu uccisa, il suo corpo nascosto sotto due metri di terra in un casolare abbandonato a poche centinaia di metri dall’abitazione. Solo un anno e mezzo più tardi il corpo è stato ritrovato, a seguito della testimonianza di Danish Hasnain, pochi giorno dopo dell’arresto a Charanwala di Shabbar Abbas.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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