“Strangolata con forza notevole”. L’autopsia su Saman Abbas: cosa potrebbe cambiare

Durante l'udienza vengono forniti i dettagli scientifici sull'omicidio di Saman Abbas: sarebbe stata strangolata con notevole forza

“Strangolata con forza notevole”. L’autopsia su Saman Abbas: cosa potrebbe cambiare
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A una settimana dalle prime notizie sui risultati dell’autopsia, nel corso dell’udienza, vengono resi noti i dettagli sulla morte di Saman Abbas. Che sarebbe stata strangolata o strozzata, come in precedenza trapelato, ma l’omicida avrebbe agito “con una forza notevole” sul corpo della giovane scomparsa e uccisa a Novellara la notte tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021.

La sua morte - ha spiegato l’anatomopatologa Cristina Cattaneo che è l’esperta nominata dal tribunale sul caso - è avvenuta per asfissia meccanica da strangolamento, quindi con un laccio, oppure per strozzamento per la costrizione del collo con le mani. Non abbiamo la certezza oltre ogni ragionevole dubbio che sia avvenuta per asfissia da strozzamento ma sulla base delle analisi e della letteratura scientifica la riteniamo l'ipotesi più probabile”.

Cattaneo è certa dell’asfissia da strangolamento o strozzamento per via frattura dell’osso ioide, che non può essere avvenuta post mortem, ovvero durante l’occultamento. Tuttavia sarà difficile stabilire esattamente a quanto corrisponda questa forza notevole: sicuramente deve essere più alta del normale, perché nelle persone giovani lo ioide ha la forma di un cornetto ed è più elastico rispetto agli adulti. Ma accertare la misura di questa forza potrebbe non essere semplice.

In più c’è da aggiungere, come ha spiegato l’altro perito dell’autopsia Biagio Eugenio Leone, che la frattura allo ioide non provoca la morte, tuttavia “è indicativa di una compressione ingente al collo” e quindi “non è possibile stabilire se Saman Abbas sia stata uccisa da un uomo o da una donna e se da una o più persone”.

Chi sperava che questo dettaglio sarebbe stato cruciale sarà quindi molto deluso. Sono imputati al processo cinque parenti della 18enne, tra cui i genitori: il padre Shabbar Abbas (in arresto in Pakistan ma oggetto dell’ennesimo rinvio per questioni di sicurezza legate al procedimento contro l’ex leader Imran Khan), la madre Nazia Shaheen ancora latitante, lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Noumanoulaq Noumanoulaq.

Particolarmente importante ai fini della ricerca delle responsabilità sulle accuse di sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere è la posizione di Danish Hasnain. Ritenuto dagli inquirenti l’esecutore materiale del delitto, sia per la testimonianza del fratello di Saman Abbas sia per un residuo di saliva appartenente alla giovane sulla schiena del giubbotto dello zio, Hasnain è colui che ha condotto la polizia penitenziaria sul luogo dell’occultamento, permettendo di recuperare quindi il corpo della giovane.

Non solo: Hasnain ha raccontato la sua versione della scena del crimine.

Ha affermato infatti che la notte dell’omicidio stesse dormendo e fosse giunto sul luogo del delitto quando la nipote era già morta, uccisa a suo dire dalla madre Nazia Shaheen. Capire se lo strangolamento sia stato messo in atto da un uomo o da una donna sarebbe stato importante per capire la veridicità della sua testimonianza.

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