Il Dna prelevato di nascosto e l'alibi. Chi è Andrea Sempio, indagato per il delitto di Garlasco

Amico del fratello di Chiara Poggi, il 37enne era stato indagato e poi prosciolto nel 2016. Domani sarà obbligato a sottoporsi all'esame del Dna. Lui: "Sono sconvolto"

Il Dna prelevato di nascosto e l'alibi. Chi è Andrea Sempio, indagato per il delitto di Garlasco
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Una nuova perizia genetica potrebbe riaprire il caso relativo al delitto di Chiara Poggi, la 26enne uccisa il 13 agosto del 2007 a Garlasco e per il cui omicidio è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere l'allora fidanzato Alberto Stasi. Un'indagine aperta dalla procura di Pavia con i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano riaccende i fari su Andrea Sempio, un amico del fratello di fratello di Chiara che all'epoca frequentava la villetta di via Pascoli. L'ipotesi di reato formulata dai pm pavesi e contestata all'indagato è quella di concorso in omicidio con ignoti o lo stesso Stasi. "Il mio assistito è sconvolto e allibito" ha dichiarato l'avvocato Massimo Lovati, che difende Sempio. Domani il 37enne sarà sottoposto in modo "coattivo", su ordine del giudice per le indagini preliminari, al test salivare e al tampone del Dna.

Il Dna

Il nome di Sempio era già emerso nel 2016 quando una perizia genetica depositata dalla difesa di Alberto Stasi aveva evidenziato alcune tracce di Dna sotto le unghie di Chiara che sarebbero state rinconducibili al ragazzo. Tuttavia nel marzo del 2017 il gip di Pavia Fabio Lambertucci, accogliendo la richiesta del pm Mario Venditti, decise di archiviare la vicenda. Nel provvedimento il gip sottolineava l'inadeguatezza della metodologia adoperata per reperire il Dna di Sempio, che venne estratto da una bottiglietta d'acqua, una tazzina da caffè e un cucchiaino sottratti da un bar da un investigatore privato ingaggiato dai legali dell'ex studente della Bocconi. Inoltre concordava con il pubblico ministero nel considerare come "radicalmente priva di attendibilità la consulenza tecnica sul materiale genetico offerto oggi dalla difesa Stasi". Riguardo all'eventuale movente, il magistrato smontò l'ipotesi che Sempio si fosse invaghito di Chiara. Va detto, infine, che Sempio aveva un alibi riguardo alla mattinata dell'omicidio, ovvero lo scontrino di un parcheggio in zona palazzo Ducale a Vigevano dove si era recato in data 13 agosto.

La nuova perizia

A distanza di 8 anni dall'archiviazione, l'attuale difesa di Stasi ha riproposto le conclusioni di una nuova consulenza -affidata al genetista tedesco Lutz Roewer e al professor Ugo Ricci - sulle tracce del Dna che erano state scartate all'epoca dai magistrati pavesi. La nuova valutazione sembra aver convinto la procura di Pavia che, nei mesi scorsi, ha prodotto una propria consulenza. In prima battuta la richiesta di riaprire il caso era stata respinta. Finché un secondo giudice, a seguito di una sentenza della Cassazione, ha deciso di tornare ad approfondire la posizione di Sempio. Stando a quanto apprende Adnkronos, il 37enne si sarebbe rifiutato di sottoporsi al test salivare e quindi il giudice gli ha imposto l'esame con un avviso di garanzia.

Gli avvocati di Stasi: "Speriamo in verità e giustizia"

La notizia relativa alla riapertura delle indagini è stata accolta con soddisfazione dai legali di Alberto Stasi, che può sperare in una eventuale revisione del processo. "Accogliamo con grandissimo favore questa iniziativa e attività della Procura della Repubblica di Pavia, che noi non possiamo che apprezzare. Già anni fa come difesa avevamo chiesto questi accertamenti, ma non era stato fatto nulla. Oggi la Procura di sua iniziativa ha deciso questa consulenza", ha dichiarato a LaPresse l'avvocato Giada Boccellari. "Abbiamo una grande speranza che finalmente possa emergere la verità e sia fatta giustizia. Non dimentichiamo che Alberto Stasi, nonostante non si sia mai sottratto al carcere e anche al risarcimento, si è sempre proclamato innocente. - ha concluso il legale - Ora siamo verso il fine pena, attendiamo gli sviluppi di questa nuova indagine. Noi in questa fase siamo spettatori dell'attività della Procura".

I familiari di Chiara Poggi: "Non vogliamo dire nulla"

Nessun commento, invece, da parte dei genitori di Chiara Poggi. "Io e mio marito abbiamo saputo la notizia oggi guardando il Tg1. Non abbiamo e non vogliamo dire niente", ha precisato Rita Preda, la mamma della vittima. "La nuova indagine aperta sull’omicidio di Chiara non porterà a nulla. Andrea Sempio era stato già indagato e prosciolto anni addietro.

Anche se hanno prelevato il suo Dna non ci sarebbe il materiale genetico con cui compararlo perché è stato tutto utilizzato durante le prime indagini", ha puntualizzato infine l’ingegnere informatico forense Paolo Reale, il cugino di Chiara.

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