Il corpo di Mahmoud Abdalla è stato mutilato sulla spiaggia di Chiavari: gli assassini hanno trasportato il cadavere del giovane ormai privo di vita nella cittadina ligure, procedendo poi alla decapitazione. Questo è quanto hanno confermato nelle scorse ore i Ris di Parma e i carabinieri, chiamati a fare luce sulla scomparsa del giovane barbiere egiziano che viveva e lavorava nella provincia genovese. E che secondo la principale pista attualmente seguita dagli inquirenti, sarebbe stato ucciso dai suoi datori di lavoro Mohamed Ali Abdelghani (detto "Tito") e Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel (soprannominato "Bob") per aver denunciato le condizioni di sfruttamento lavorativo vigenti nelle botteghe nelle quali era impiegato. Sulla base di quanto riportato dalla stampa locale, Ris e militari dell'Arma hanno passato al setaccio in questi giorni l'appartamento di via Vado a Sestri Ponente (dove viveva il giovane) e il retrobottega della cittadina del Tigullio.
Sono state trovate tracce di sangue in entrambi i luoghi: ora dovranno essere analizzate in laboratorio. Dai primi rilievi è tuttavia arrivata la conferma su quanto ipotizzato in un primo momento circa la mutilazione del diciannovenne. Quest'ultimo, secondo gli investigatori è stato ammazzato dopo esser stato colto di sorpresa nell'appartamento di Sestri, con tutta probabilità durante il sonno. Ormai deceduto, sarebbe poi stato nascosto in una valigia e trasportato in taxi sino a Chiavari. E a quel punto, i presunti assassini avrebbero fatto scempio del corpo del ragazzo, tagliandogli la testa e gettandolo in acqua. Una versione dei fatti confermata anche dal fatto che all'interno del negozio di Tito e Bob sarebbero emersi gli scontrini che riportano l'acquisto di un lungo coltello, di una mannaia da cucina e un trolley particolarmentee capiente (che sarebbe stato probabilmente utilizzato poi per trasportare la salma del giovane barbiere).
E proprio ultimamente, in un video diffuso sui social, i genitori del ragazzo, residenti in Egitto, hanno detto che il figlio (il quale aveva scelto di tentare fortuna all'estero anche per aiutarli nelle spese per curare la sorella con disabilità) si era lamentato dei suoi superiori, dicendosi scontento del contesto nel quale doveva lavorare. Tito e Bob, arrestati qualche giorno fa, dovranno a quanto sembra rispondere delle accuse di omicidio aggravato e soppressione di cadavere.
Un episodio che ha scosso la comunità locale: stando a quanto riporta GenovaToday, una cooperativa ha piantato un albero in memoria di Mahmoud, nel parco nel quale giocava a pallone. E l'inchiesta prosegue a pieno ritmo, in attesa del responso del laboratorio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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