"È successo tutto in mezz'ora". Le foto prima della tragedia sul Natisone

La Procura di Udine indaga con l'ipotesi di reato per omicidio colposo. Al vaglio degli inquirenti le conversazioni tra i ragazzi e i soccorritori

"È successo tutto in mezz'ora". Le foto prima della tragedia sul Natisone
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A distanza di cinque giorni dalla tragedia del Natisone, che ha spezzato la vita di Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar, quest'ultimo ancora disperso nel fiume, inziano a essere fissati i punti chiave dell'inchiesta per omicidio colposo condotta dalla Procura di Udine. Come anticipa il Corriere della Sera, al vaglio degli investigatori ci sono le conversazioni intercorse tra i ragazzi e gli operatori del numero unico per l'emergenza, il 112.

Le telefonate

La tragedia si è consumata in poco più di mezz'ora. Alle ore 13.05 di venerdì scorso, i tre amici erano arrivati a Premariacco per trascorrere un pomeriggio all'insegna del relax e scattare alcune foto. Le telecamere di sorveglianza hanno immortalato il passaggio dell'auto in città. Alle 13.29 Patrizia fa la prima chiamata al 112. A questa prima telefonata ne seguono altre quattro, ma in un caso non riesce ad agganciare la linea. In totale, resta al telefono per 30 minuti.

I ragazzi sull'isolotto e i video

Prima di essere travolti dalla piena del fiume, i tre ventenni si trovano su un isolotto. Alle 13.35 l'autista di uno scuolabus di passaggio sul ponte Romano, non distante dal luogo della tragedia, chiama i carabinieri e riprende la scena con il cellulare. Alle 13.47 Patrizia fa l'ultima telefonata al 112. Nel frattempo, sul posto arrivano i primi soccorritori. Alle ore 14 i giovani sono già circondati dall'acqua e senza via di fuga. Si abbracciano nel tentativo di contrastare la corrente. Alle 14.02 i Vigili del Fuoco lanciano una corda da una gru sperando che i ragazzi la afferrino. È tutto inutile: nel giro di pochi secondi vengono risucchiati dalla furia dell'acqua.

L'indagine per omicidio colposo

La Procura di Udine ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Come ha spiegato ieri mattina il procuratore capo Massimo Lia, l'obiettivo è quello di verificare se ci sono state eventuali condotte omissive da parte dei soccorritori.

"Mi preme segnalare - ha precisato Lia - che, allo stato attuale, non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione ma le verifiche sono in fase iniziale ed esiste comunque, in natura, pure la tragica fatalità". Quanto alle cause del decesso, le due ragazze sono morte per annegamento e traumi vari. Intanto, continuano le ricerche di Cristian, l'unico a mancare ancora all'appello.

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