L'indagato e la lettera all'egiziano. Tutti i misteri della studentessa suicida a Lecce

Nuovi dettagli sulla morte della studentessa Erasmus Julie Tronet: cosa l'ha spinta a togliersi la vita?

L'indagato e la lettera all'egiziano. Tutti i misteri della studentessa suicida a Lecce
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C’è un indagato per il suicidio di Julie Tronet, studentessa francese di 21 anni che era a Lecce con il programma di studio “Double Degree”. La sera del 22 ottobre 2023 la giovane è stata trovata da polizia, vigili del fuoco e 118 impiccata nella sua camera da letto in quartiere San Pio, in un appartamento che condivideva con un altro studente egiziano.

L’indagato, pare, secondo “Chi l’ha visto?”, un 19enne della provincia di Brindisi anche lui universitario, è accusato non solo di istigazione al suicidio, ma anche di violenza sessuale. Julie avrebbe infatti confidato alle persone più vicine di aver subito un abuso, sottoponendosi a una visita medica.

La visita e la denuncia mancata

Come riporta il Giorno, sul corpo della studentessa francese oggi ci sarà l’autopsia, eseguita dal medico legale Alberto Tortorella. Sono stati svolti accertamenti di rito e sequestri: tra questi i device elettronici, che insieme al diario della giovane potrebbero aiutare a ricostruire quanto accaduto. La lettera d’addio sarà inoltre sottoposta a perizia calligrafica.

Pochi giorni prima di quello che gli inquirenti ritengono un suicidio, Julie Tronet era stata all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce: secondo il Corriere della Sera, il referto del 19 ottobre attesterebbe che la giovane abbia subito violenza sessuale. Pare sia stata invitata anche a sporgere denuncia, ma avrebbe scelto di non farlo. Queste circostanze però sono tutte da accertare.

La lettera al coinquilino

Ieri sera un inviato di “Chi l’ha visto?” è entrato in casa di Julie, anche se non nella sua camera, protetta dai sigilli degli inquirenti. È stato ascoltato il coinquilino egiziano della studentessa francese, il quale ha spiegato di essere con lei in appartamento solo da due settimane: “Non ho avuto la possibilità di parlare con lei a lungo, solo convenevoli”, ha detto Mohammed, che fa studi sulla violenza di genere all’università.

Julie, la mattina prima di togliersi la vita, ha scritto una lettera a Mohammed: lo studente si era lamentato per il rumore fatto dalla coinquilina, che aveva estemporaneamente ospitato un’amica durante la notte. “Credevo che tu non fossi nell’appartamento - ha scritto Julie - non è stato pianificato ma un’amica mi ha raggiunta durante la notte perché ero molto triste. Ha insistito per venire perché ho avuto un grosso problema due giorni fa e non ero in grado di stare da sola. Non succederà mai più, farò in modo di non far più altri rumori a quelle tarde ore del giorno. Niente musica e ti chiedo nuovamente scusa”.

La cosa che colpisce è che non sembrano parole di un’aspirante suicida, anzi di una persona che cerca una convivenza pacifica con un altro studente che conosce da poco. Cosa è accaduto domenica nelle ore che vanno dalla scrittura della lettera alla morte di Julie?

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