Facciamo finta che non ci sia alcun lockdown: liberi tutti, scuole, uffici, palestre ed attività commerciali. Cosa succederebbe? La risposta fornita dagli esperti del Comitato tecnico-scientifico al governo è stata allarmante: adesso avremmo almeno 151mila persone ricoverate in terapia intensiva. A fine 2020, si arriverebbe ad un totale 430mila ricoveri ospedalieri.
Il perché delle scuole chiuse
Ecco il perché della "prudenza" scelta dal governo per la Fase 2 che prenderà il via il prossimo 4 maggio. Cosa sarebbe successo, invece, se si fossero chiuse, ad esempio, soltanto le scuole? Nel momento del picco, si sarebbe arrivati a 109mila ricoveri in terapia intensiva con un totale a fine anno di 397mila ed avrenne innescato "una nuova e rapida crescita dell'epidemia" e viene specificato che il ritorno di alunni e studenti tra i banchi "potrebbe portare allo sforamento del numero di posti letto in terapia intensiva attualmente disponibili a livello nazionale". Il report in Pdf, nella sua versione integrale ed originale di 22 pagine, è consultabile tramite il link allegato.
ECCO IL DOCUMENTO ORIGINALE DEL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO
Cosa dicono i tecnici
Sul documento, si legge che i tecnici hanno avvertito il governo che "analizzando i dati sull’andamento del contagio appare evidente che lo spazio di manovra sulle riaperture non è molto". In ogni caso, anche se in questo momento "il valore di R0 è inferiore a 1", persistono "nuovi casi di infezione in tutto il contesto nazionale che stanno ad indicare la necessità di mantenere elevata l’attenzione".
Distanziamento ed igiene sono fondamentali
Il Comitato ha spiegato che "se R0 (l'indice di contagio, ndr) fosse anche di poco superiore a 1 (ad esempio nel range 1.05-1.25) l’impatto sul sistema sanitario sarebbe notevole, è evidente che lo spazio di manovra sulle riaperture non è molto". Insomma, si può uscire e si possono riprendere alcune attività "a patto che vengano adottate tutte le misure di distanziamento sociale e di igiene personale ed ambientale - dei settori Ateco manifatturiero, edilizio, commercio correlato alle precedenti attività e con le dovute limitazioni alle situazioni che generano forme di aggregazioni (es. mercati e centri commerciali) e trasporto locale correlato alle attività di cui ai punti 1, 2 e 3".
Le tre raccomandazioni per contenere l'R0
Come si legge sul Corriere, "per contenere il valore di R0 sotto a 1", il Comitato tecnico-scientifico elenca tre semplici ma fondamentali raccomandazioni: "1. il rispetto delle raccomandazioni dei sistemi di trasporto; 2. la raccomandazione all’uso delle mascherine per comunità in tutti i luoghi pubblici confinati (le cui caratteristiche saranno approfondite in uno specifico documento in corso di emanazione) da parte di tutta la popolazione; 3. il mantenimento del distanziamento sociale e dell’igiene frequente delle mani e ambientale in tutte le attività".
Le regole per i negozi
Dal 18 maggio torneranno in attività molti negozi. Per riaprirli in sicurezza, i tecnici ipotizzano che "se l'adozione diffusa di dispositivi di protezione individuale riducesse la trasmissibilità del 15%, gli scenari di riapertura dei settori commerciali potrebbero permettere un contenimento riuscendo a limitare la trasmissione in comunità negli over 60 anni", riporta Repubblica. In parole povere, con le mascherine riduciamo ogni tipo di contagio e salviamo anche i più anziani.
Le regole per bar e ristoranti
Per riaprire in sicurezza anche ristoranti e bar, dal primo giugno, si ipotizza che "se l'adozione diffusa di dispositivi di protezione individuale riducesse la trasmissibilità del 25%, gli scenari di riapertura del settore commerciale e di quello della ristorazione potrebbero permettere un
contenimento riuscendo a limitare la trasmissione in comunità negli over 65 anni". Anche in questo caso, l'unico e vero mezzo che abbiamo a disposizione per combattere Covid sono le mascherine. Mettiamole.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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