Arriva il giorno "extra": il 29 febbraio fa del 2016 un anno bisestile, ma perché 366 giorni anziché 365? Proviamo a spiegarlo in modo semplice.
Seguendo il calendario gregoriano, questa data in eccesso cade ogni 4 anni, tranne in quelli divisibili per 100, a patto che a loro volta non siano divisibili per 400. Se tutti questi calcoli vi mandano in pallone, vi basta sapere che il termine "bisestile" proviene da "bissextile", nonché il sesto giorno in più verso l'inizio di marzo, e che l'aggiunta del 29 febbraio è stata decretata per evitare lo slittamento delle stagioni con 24 ore di ritardo nell'ambito del moto del sistema solare.
Ma l'anno bisestile viene anche definito "funesto". Furono gli antichi romani ad assegnare un'accezione negativa al mese di febbraio, che infatti lo chiamavano "mensis feralis", il mese dei morti. Gli inglesi parlano di "leap year", anno del salto, proprio perché rispetto all'anno precedente si fa un balzo di un giorno in più.
Chi nasce il 29 febbraio può scegliere negli anni non bisestili se festeggiare il proprio compleanno il 28 febbraio
o il primo marzo, una regola che vale in tutti i Paesi del mondo. Papa Paolo III e il compositore Gioachino Rossini sono tra i personaggi famosi nati nel cosiddetto giorno supplementare.
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