Le 5 regole per mettere il conto corrente al riparo dai blitz del Fisco

Dal 1° luglio Equitalia e Agenzia Riscossione potranno pignorare il conto corrente o prelevare le cifre dovute dal contribuente al Fisco

Le 5 regole per mettere il conto corrente al riparo dai blitz del Fisco

Dal 1° luglio Equitalia e Agenzia Riscossione potranno pignorare il conto corrente o prelevare le cifre dovute dal contribuente. Ma c'è un modo per mettere a riparo il conto dalle incursioni "indesiderate" del Fisco? I "trucchetti" usati in questi anni in cui lo spettro di un "prelievo forzoso" è stato sempre dietro l'angolo sono stati numerosi. C'è chi ad esempio chiede l'apertura del credito e lascia il conto completamente in rosso ma sempre ne limiti del fido. Poi c'è chi preleva tutti i giorni dal conto. Ed è questo il "trucco" più comune. I soldi versati dal datore di lavoro vengono spostati dal conto "0" al conto "1" e il conto principale in questo caso resta sempre a saldo zero. Il conto corrente principale a questo punto viene messo al riparo da un possibile pignoramento. Un altro "rimedio" è quello che prevede di cointestare il conto con un familiare. In questo caso il conto non può essere pignorato da parte di Equitalia perché il 50 per cento appartiene ad una seconda persona. Poi c'è l'apertura di un conto corrente di riserva, ovvero un conto parallelo su cui spostare i successivi pagamenti su quello più recente. Il conto aperto presso un'altra banca per poi farvi confluire tutto ciò che non viene pignorato dopo l'intervento di Equitalia sul primo conto.

Infine per mettersi al riparo dalle intrusioni del Fisco bisogna dimostrare che sul conto venga versato solo lo stipendio o la pensione. Secondo alcune recenti sentenze, come ricorda laleggepertutti.it, Equitalia può mettere le mani sul conto solo se su questo vi siano entrate differenti da quelle reddituali di stipendio o assegno pensionistico.

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