Nove casi, tutti provenienti dal Nord. In Abruzzo la paura del contagio si fa sempre più forte e mette in allarme il governatore della Regione, Marco Marsilio. "Il coronavirus non conosce frontiere, dobbiamo essere realistici. Però qui stiamo vivendo ancora giorni buoni. E questa finestra di opportunità ci sta dando il tempo di prepararci, nel limite del possibile", ha spiegato alla Stampa. Al momento, i contagiati sono pochi: "Piccoli numeri rispetto alle Regioni settentrionali - ha continuato Marsilio -.Così abbiamo potuto tracciare tutti i contatti e infatti ci sono diverse centinaia di persone in isolamento fiduciario".
E così l'Abruzzo si sta attrezzando per far fronte al contagio. "In terapia intensiva abbiamo 80 posti letto, ma di questi solo pochi sono attrezzati con il meccanismo della pressione atmosferica negativa. Stiamo lavorando contro il tempo per reperire altri posti. Si stanno studiando soluzioni che permettano la riconversione veloce di qualche reparto. Sapendo, appunto, che probabilmente avremo anche noi la botta forte". Il governatore ha poi assicurato: "I posti letto complessivamente ci sono". Ma quello che preoccupa di più è la mancanza di cure super-specializzate. "Se c’è qualche problema - ha spiegato Marsilio - è sulle eccellenze. Riconosco che non abbiamo quelle cure super-specializzate che ci sono in aree metropolitane o in regioni del Nord, dove però c’è anche da dire che esiste un bacino proporzionale. C’è una massa critica che giustifica tali investimenti. Ecco, il problema da noi può essere che è carente la completezza del percorso sanitario".
A mettere in allerta la Regione è però anche un altro aspetto. "La zona gialla è troppo estesa, coinvolge decine di milioni di cittadini, e alla fine i numeri sono talmente alti che non ci si riesce a stare dietro. Se si creasse una 'zona arancione', a metà tra quella rossa e quella gialla, si potrebbero dare disposizioni più stringenti a chi arriva da lì", ha dichiarato il presidente spiegando di aver già scritto al ministro Speranza e al commissario straordinario Borrelli per avanzare questa proposta. "Abbiamo tantissimi studenti fuorisede in tutto il Nord. Ora che vengono chiuse le università, torneranno tutti a casa. E quindi saranno ovviamente il veicolo di contagio.
Se vogliamo frenare il virus, proprio per permettere al sistema sanitario di reggere l’urto, tutti questi nostri abruzzesi dovrebbero moltiplicare le cautele. Ma non pretendo di avere ragione, la 'zona arancione' è una idea - ha concluso -. Spero che se ne possa parlare serenamente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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