L'egiziano accusato di stupro in Italia, l'ambasciata gli paga il volo per andarsene

Il caso del militare egiziano accusato di stupro ha quasi aperto una crisi diplomatica tra Egitto e Italia: Il Cairo avrebbe pagato il volo al sospetto per lasciare il Paese dopo l'avviso di garanzia

L'egiziano accusato di stupro in Italia, l'ambasciata gli paga il volo per andarsene

Si è aperto un caso diplomatico attorno alla figura del militare egiziano che si è sottratto all'arresto dopo la formalizzazione dell'accusa di tentato stupro da parte della procura di La Spezia. Come spiega La Stampa, Mahmoud Mohamed Mabrok, 21, è stato dichiarato latitante e stando alle ultime informazioni pare che il biglietto del volo con il quale ha lasciato il nostro Paese sia stato prenotato direttamente dall'ambasciata egiziana. Non un dettaglio irrilevante, perché sarebbe una prova del fatto che dietro ci sia direttamente l'esercito de Il Cairo.

Il tentato stupro

Come ricostruisce La Stampa, i fatti risalgono alla fine di marzo. In quei giorni il militare egiziano si trovava in Italia insieme ad altri commilitoni. La delegazione militare è arrivata nel nostro Paese per prendere possesso della Bernees, quella che sotto le insegne militari italiane era la fregata Emilio Bianchi. Al termine di un restyling di Fincantieri è stata ceduta all'Egitto, dopo che nello scorso dicembre era stata ceduta al Paese africano anche la fregata multiruolo Fremm Spartaco Schergat, ora diventata Al-Galala.

Mahmoud Mohamed Mabrok ha soggiornato a La Spezia per diverse settimane. Qui è accusato di aver tentato di violentare la commessa di un solarium una prima volta il 24 marzo, per poi tornare nello stesso locale due giorni dopo. Quando il militare egiziano è tornato a farle visita, la donna ha avuto i riflessi pronti per fotografarlo avendo già effettuato una denuncia per il primo episodio. Portate le prove ai carabinieri, gli uomini dell'Arma si precipitano nell'albergo dove sanno che alloggia la delegazione militare ma qui Mahmoud Mohamed Mabrok oppone resistenza. Solo l'intervento dell'ufficiale a capo della delegazione ha permesso di ristabilire l'ordine.

L'ordine di custodia cautelare

I carabinieri hanno, quindi, notificato l'avviso di garanzia a Mahmoud Mohamed Mabrok pochi giorni dopo i fatti. In quell'occasione gli alti ufficiali hanno garantito ai nostri militari che il soldato non si sarebbe allontanato, almeno finché non sarebbe stata consegnata la fregata, ossia il 10 aprile.

Il 9 aprile gli inquirenti hanno ricevuto l'incarico di eseguire l'ordine di custodia cautelare per il militare egiziano, a cui erano stati ordinati gli arresti domiciliari. Quel giorno, però, Mahmoud Mohamed Mabrok non si trovava più presso l'hotel in cui si era stabilita la delegazione dell'esercito egiziano. Dopo alcune indagini e ricerche, il pm Alessandra Conforti ha accertato il militare è andato via dall'Italia a bordo di un aereo di linea partito da Roma con direzione Il Cairo lo scorso 29 marzo. Il biglietto di quel volo sarebbe stato prenotato direttamente dall'ambasciata d'Egitto.

L'interrogazione parlamentare

L'ordine restrittivo è stato emanato oltre 10 giorni dopo i fatti, quando ormai il sospettato si trovava al sicuro in Egitto. Ieri è stata chiesta un'interrogazione parlamentare da parte di Sinistra italiana.

È rivolta ai ministri Marta Cartabia, Luciana Lamorgese e Lorenzo Guerini: "Vogliamo sapere se sia stato già tempestivamente avviato il procedimento di rogatoria internazionale per chiedere l'estradizione dell'indagato".

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