Due bambini, di 7 e 9 anni, sono rimasti uccisi dall'eruzione di un vulcanello di argilla nella riserva naturale Maccalube di Aragone, in provincia di Agrigento. I due fratelli stavano ammirando il fenomeno naturale, in compagnia del padre e di un gruppo di turisti, quando sono rimasti investiti da fango e detriti.
Il padre è stato subito estratto vivo, ma insieme a lui è stata recuperata la figlia, ormai senza vita. Intorno alle diciannove è stato ritrovato anche il corpo del fratellino, disperso per alcune ore. Il bambino, che proprio oggi aveva compiuto gli anni, era sotto a decine di metri di fango.
Migliaia di turisti visitano ogni anno la riserva naturale, istituita nel 1995 e gestita da Legambiente Sicilia. Sei anni fa l'ultima eruzione di un vulcanello. Le "maccalube", dall’arabo maqlùb (terra che si rivolta), sono un esempio del fenomeno geologico denominato "vulcanesimo sedimentario". "
Non avevamo registrato un preallarme di alcun tipo, mezz’ora prima i nostri operatori erano sulla collina dei vulcanelli e tutto era normale - ha assicurato Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente - all'improvviso è accaduta la tragedia"
538em;">.Dopo l'esplosione il governatore della Sicilia Rosario Crocetta ha ordinato alla Protezione civile e al dipartimento Ambiente della Regione di sospendere immediatamente gli accessi nella riserva.
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