Alfie Evans, appello rigettato. Niente viaggio in Italia

Niente permesso di venire in Italia per Alfie Evans. La Corte d'Appello ha rigettato le ultime argomentazioni sollevate. I genitori potrebbero tentare un'ultima via legale: appello diretto alla Corte Suprema

Alfie Evans, appello rigettato. Niente viaggio in Italia

L'appello per Alfie Evans è stato rigettato. Il giudice ha respinto le argomentazioni sollevate dagli avvocati di Thomas Evans e Kate James: i genitori che da mesi lottano per impedire che i macchinari che tengono in vita loro figlio vengano staccati.

Questa è l'ennesimo passagio legale che viene tentato: gli Evans si sono già rivolti, senza alcun esito positivo per loro, all'Alta Corte, alla Corte Suprema e alla Corte Europea dei Diritti Umani.

Ai due resterebbe un'ultima possibilità: appellarsi direttamente alla Corte Suprema, ma il tempo scadrebbe in caso alle 17 di domani. Il giudizio di oggi è stato emesso dalla Corte d'Appello. Thomas e Kate vorrebbero che loro figlio venisse trasferito al Bambin Gesù di Roma, un ospedale dove si continuerebbe con gli esami genetici e le terapie palliative possibili. La malattia di Alfie, che è neurologica e degenerativa, pur non essendo stata diagnosticata con precisione, sarebbe inguaribile. Il giudice, secondo quanto si legge su La Nuova Bussola Quotidiana, ha dichiarato che sia i medici dell'Ader Hey di Liverpool sia quelli del nosocomio romano hanno concordato sulla pericolosità di un ipotetico viaggio.

Durante l'udienza è stato sottolineato come i medici siano d'accordo anche sulla non esistenza di una speranza per Alfie. Un caso, questo del piccolo di ventuno mesi, del quale ha parlato anche Papa Francesco. Per ben due circostanze Bergoglio ha fatto riferimento a questa storia. La prima volta con un tweet in cui ha scritto: "È la mia sincera speranza che possa essere fatto tutto il necessario per continuare ad accompagnare con compassione il piccolo Alfie Evans e che la profonda sofferenza dei suoi genitori possa essere ascoltata. Prego per Alfie, per la sua famiglia e per tutte le persone coinvolte". Ieri, poi, durante il Regina Coeli, il pontefice argentino ha affidato alla preghiera il bambino augurandosi che tutto venisse fatto "con grande rispetto per la vita".

Mariella Enoc, presidente dell'ospedale del Vaticano, ha ribadito la disponibilità ad accogliere il piccolo: "Potremmo

prenderci cura di Alfie senza accanimento terapeutico. Lo accompagneremo verso la fine naturale", ha dichiarato secondo quanto si legge su Il Corriere della Sera. La sorte del bambino, però, sembrerebbe essere ormai segnata.

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