Emergenza maltempo in Lombardia, soprattutto nel Lecchese dove le intense piogge nella notte tra martedì e mercoledì hanno causato l'esondazione dei torrenti Pioverna e Varrone. Allagati i paesi di Premana, Primaluna e Dervio, evacuate case e aziende per i rischi legati al possibile cedimento della diga Enel "di Pagnona", a Premana, in Val Varrona. Allarme poi rientrato. L'evacuazione è stata disposta dalla Prefettura di Lecco. "Abbiamo immediatamente attivato il centro coordinamento soccorsi. Tutte le forze della Protezione Civile sono in campo", ha fatto sapere il prefetto Michele Formiglio. I primi disagi si sono avuti già di prima mattina a causa delle abbondanti precipitazioni cadute nella notte. La circolazione ferroviaria tra Colico e Delebio, interrotta di prima mattina, è ripresa alle 13.30 seppure con riduzione della velocità. Rimane sospesa invece la tratta tra Dervio e Bellano, in provincia di Lecco.
La situazione più critica a Dervio e Premana. A Dervio la Prefettura, poco dopo le 13, ha invitato tutta la cittadinanza a lasciare le proprie case. Il timore è che diga di Premana possa tracimare. Ma l'Enel, che ha in gestione la diga, ha rassicurato: "A seguito alle abbondanti precipitazioni che hanno interessato l’area nelle ultime ore, Enel Green Power ha attivato - in accordo con gli enti preposti - le procedure standard applicate in caso di eventi di piena. Già dalle ore 13 la quota di invaso della diga era scesa al di sotto della soglia di allerta. Enel Green Power sta operando in stretta sinergia con tutti gli Enti locali - Regione, Protezione Civile, Prefetture di Lecco e Sondrio e Ufficio Dighe - per garantire la sicurezza del territorio".
"La situazione è seria", il commento del sindaco Stefano Cassinelli. Centinaia le persone evacuate. I vicini comuni di Bellano e Colico hanno già messo a disposizione alcune strutture per ospitarle. Tra loro anche i ragazzi che stavano sostenendo gli esami di terza media. Situazione complicata anche a Premana, colpita alle 9 da uno smottamento. Come scrive La Provincia di Lecco, per fortuna non si segnalano feriti ma diverse case sono state danneggiate e il paese è isolato. I residenti nella zona interessata dalla frana, avvenuta un centinaio di metri sopra il centro abitato, sono fuggiti dalle loro abitazioni subito dopo avere avvertito il boato provocato dallo smottamento. Al lavoro sul posto squadre di uomini e mezzi di soccorso. Tutta Premana è stata evacuata, compresa la zona industriale di Giabbio.
Chiesto lo stato di emergenza
Il maltempo ha provocato danni un po' in tutto il Lecchese. Le zone maggiormente interessate sono l'Alto Lago e la Valsassina. Come detto, la situazione più critica riguarda il corso del torrente Varrone e gli altri comuni di Pagnona, Casargo, Valvarrone, Vendrogno e Monterone, quest'ultimo rimasto isolato per una frana sulla strada provinciale 63. La Regione Lombardia, su richiesta della Provincia di Lecco, è pronta a dichiarare lo stato di emergenza. Nel piano di intervento per fronteggiare l'emergenza sul territorio lecchese potrebbe essere coinvolta la Provincia di Sondrio, colpita anch'essa da frane e allagamenti. I danni maggiori in Valle Spluga, con il by-pass di Gallivaggio - in territorio di San Giacomo Filippo, aperto dopo la maxi frana di un anno fa che danneggiò parzialmente il santuario - che è stato inondato: il fango e i detriti trascinati dalla furia del torrente Liro hanno invaso la carreggiata. Inoltre c'è stato uno smottamento in località Isola sulla statale 36 dello Spluga, fra Campodolcino e Madesimo.
Brescia, frana in Val Camonica: 68 evacuati
Ma le piogge di queste ore hanno provocato danni e disagi in tutta la Lombardia. In provincia di Brescia, la tempesta che si è abbattuta in Val Camonica martedì sera ha fatto evacuare 68 persone a Mazzunno di Angolo Terme, tutte residenti tra via Bregno e via Lorenzetti, per il pericolo rappresentato dalla colate di fango, detriti e acqua dalle pareti della montagna sovrastante. Il sindaco di Mazzunno, Alessandro Morandini, ha emesso l'ordinanza di evacuazione per 68 persone, che hanno trascorso la notte negli alberghi della località termale o presso parenti. L'accesso a Mazzunno da questo mercoledì mattina è regolamentato e controllato dalla Protezione civile Ana del paese, con la supervisione dei vigili del fuoco del distaccamento di Darfo Boario Terme che si trovano sul posto anche con pale meccaniche per rimuovere fango e detriti dalle strade. Nel frattempo, la Coldiretti ha inviato i suoi tecnici per stilare il bilancio dell'ennesima calamità naturale che sembra aver azzerato la produzione di vino in tutta la valle.
#12giugno 9:00, dal pomeriggio di ieri #maltempo nel bresciano, oltre 60 gli interventi effettuati dai #vigilidelfuoco per alberi caduti, allagamenti e strutture divelte. Maggiori criticità in loc. Mazzunno per una frana: evacuate precauzionalmente 26 famiglie, squadre al lavoro pic.twitter.com/s91hli1sXh
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) 12 giugno 2019
A questo proposito, è già partita la conta dei danni delle bombe di grandine che nelle ultime ore si sono abbattute su buona parte della Lombardia, comprese la Bergamasca, il Cremonese, il Bresciano e la zona attorno a Varese.
A renderlo noto è stata la sede regionale della Coldiretti che ha disegnato la prima mappa regionale della devastazione provincia per provincia, sottolineando come i chicchi di ghiaccio abbiano colpito frumento, mais, orzo e ortaggi, mentre negli alpeggi è andato distrutto il foraggio per le mucche che dovevano salire sui pascoli. In Valtellina le forti piogge stanno allagando campi e pascoli, ingrossando fiumi e torrenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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