Era il primo febbraio di tre anni fa quando Carolina, una - all'apparenza - normale ragazza brasiliana afferra un coltello da cucina e, con "precisione chirurgica" evira in un sol colpo l'amico militare.
Oggi, dopo un intervento chirurgico di falloplastica, l'alpino non ha ancora risolto i suoi problemi. E, come scrive il Gazzettino, punta il dito contro l'equipe di medici che a suo tempo realizzò l'intervento per provare a riattacare l'organo sessuale. Trentasei anni, caporal maggiore degli alpini originario di Galatina (Lecce), ancora oggi ha problemi durante la minzione. E non se ne da pace. La sua ultima speranza potrebbe chiamarsi Miroslav L. Djordjevic, "specializzato in ricostruzioni falloplastiche e che opera in una clinica di Belgrado", scrive il quotidiano locale. "Non è vero che l'operazione è riuscita - dice l'alpino - come avevano sbandierato i medici. Io ho sempre dolori e non posso avere rapporti sessuali. Hanno dichiarato il falso nel loro verbale. Quello che hanno scritto nella cartella clinica non combacia con quanto emerge dalla risonanza magnetica e quanto riscontrato dagli urologi che mi hanno visitato successivamente".
Il ricordo di quella domenica pomeriggio deve essere ancora vivo nella mente del soldato che vive a Udine. Intorno alle 16, la sua amica Carolina De Brito Peres, 31 anni, è con lui nella camera da letto. Durante un gioco erotico, come scriveva il Messaggero Veneto in quei giorni, lo spoglia, gli copre la vista con un lenzuolo, afferra pene e coltello da cucina e lo evira. Un colpo netto, che non lascia scampo al militare.
Lui quando sente "una fitta al basso ventre", scatta in piedi e cerca di fuggire. Rompe la porta a vetri chiusa a chiave e si getta in auto per raggiungere il pronto soccorso. Qui viene sottoposto a un primo intervento che, secondo la vittima, non sarebbe riuscito a dovere.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.