Dopo Grosseto, Fano e Napoli, anche a Bologna gli omosessuali potranno aggirare le norme sui matrimoni: dal 15 settembre le nozze gay celebrate all'estero saranno riconosciute anche dal Comune, se le coppie saranno composte da almeno un italiano e se entrambi i coniugi risiedono nella città emiliana amministrata da Virginio Merola.
Festeggia l'Arcilesbica di Bologna, che ha chiesto al Comune di istituire il 15 settembre come "vera e propria festa civile e laica che riguarda tutta la collettività". La disposizione, ricorda l'associazione, "non ha effetti giuridici immediati in Italia, né cambia lo stato civile degli interessati, tuttavia apre ad un riconoscimento delle coppie lesbiche e gay da parte dalle amministrazioni locali".
"Sicuramente - continua il circolo - questa azione contribuisce alla visibilità e alla battaglia contro la discriminazione in materia di diritti esollecitazioni concrete anche da parte del Parlamento e del governo stesso".
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