Nuovi arrivi di migranti nel nostro Paese: questa volta il barcone individuato a largo di Lampedusa, non è sbarcato sulla più grande delle Pelagie ma, al contrario, è stato soccorso da una motovedetta della Guardia di Finanza ed una della Guardia Costiera.
In tutto, sono state 73 le persone rintracciate a bordo del mezzo dalle due unità navali italiane, tra loro anche quattro donne e due bambini. Una volta soccorsi, i migranti sono stati quindi indirizzati verso Porto Empedocle.
Così come confermato da fonti locali, le due motovedette sono state indirizzate verso il porto siciliano ed è da qui che poi le persone soccorse verranno dirottate nei centri di accoglienza della zona. Una grana non da poco ed un episodio che inquieta quello odierno: esso ha infatti confermato la tendenza in aumento dei flussi migratori.
Numeri ridotti per adesso, ma potenzialmente importanti in prospettiva: dopo lo sbarco di Lampedusa di martedì infatti, il nuovo approdo ha portato a più di 100 i migranti arrivati in Italia nelle ultime ore. E proprio sull’isola più grande delle Pelagie, lo sbarco di inizio settimana ha provocato tra le altre cose anche le proteste da parte della popolazione per la preoccupazione relativa alla quarantena da far rispettare ai migranti.
Non a caso ieri il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, ha chiesto un intervento da parte del ministero dell’interno in quanto secondo lo stesso primo cittadino l’isola non era più in grado di ospitare altre persone.
Molto probabilmente è stato per questo motivo che le due motovedette che hanno soccorso oggi i migranti sono state indirizzate verso Porto Empedocle. Adesso le autorità locali devono cercare luoghi idonei alla quarantena, viste le misure di contenimento del coronavirus previste dal Dpcm. Anche un singolo sbarco in questo momento potrebbe creare non pochi grattacapi nei sistemi di soccorso: un approdo si traduce infatti nell’uso di forze dell’ordine e di sicurezza distratte dalla gestione dell’emergenza Covid.
In questo fine settimana di Pasqua sono previste temperature tipicamente primaverili, il miglioramento delle condizioni del mare potrebbe portare alla partenza di nuovi barconi sia dalle coste tunisine che libiche.
Ed è questo il dato a preoccupare maggiormente: nuovi approdi e nuovi sbarchi potrebbero essere difficilmente gestibili. Proprio mercoledì il governo ha optato per la chiusura dei porti italiani alle navi stranieri con migranti a bordo, una misura dettata dal fatto che l’Italia non può garantire, da qui fino alla fine dell’emergenza sanitaria, il soccorso e l’accoglienza.
Dunque, strada sbarrata per le Ong ma è l’altro il fronte che potrebbe dare grattacapi, quello cioè degli
sbarchi autonomi e dei barconi soccorsi a largo delle nostre coste. Questo tipo di approdi potrebbe far riversare decine di migranti in Italia, con tutti i problemi connessi alla logistica dell’accoglienza in tempi di Covid.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.