Annamaria Franzoni torna in tribunale: "Turismo macabro a Cogne"

Annamaria Franzoni si è presentata in tribunale ad Aosta per denunciare il "turismo macabro" nella villetta di Cogne che fu teatro del delitto nel 2002

Annamaria Franzoni torna in tribunale: "Turismo macabro a Cogne"

Annamaria Franzoni torna a far parlare di sé. Ma stavolta non si tratta del Delitto di Cogne bensì di una vicenda pertinente al "turismo macabro" presso la villetta che, nel 2002, divvenne teatro della drammatica morte del piccolo Samuele Lorenzi. Nella mattinata di giovedì 4 febbraio, Franzoni si è recata presso il tribunale di Aosta per costituirsi parte civile nel processo per violazione di domicilio in cui sono imputati una giornalista e un teleoperatore. All'uscita dall'aula, in compagnia del suo legale, non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa. "Non abbiamo nulla da dichiarare", ha riferito il suo avvocato alla cronista de il Corriere della Sera.

"Turismo macabro a Cogne"

Annamaria Franzoni ha denunciato in aula "un turismo macabro alla villa di Cogne". Successivamente alla tragica vicenda del 2002, la villetta dei Lorenzi sarebbe stata bersaglio di atti vandalici da parte di persone entrate nell'abitazione per trafugare oggetti da stipare a mo' di souvenir (tra i vari, vi sarebbe anche un termometro). In tribunale ad Aosta, nel contesto processuale della violazione di domicilio a carico di una giornalista e un teleperatore, Franzoni avrebbe dichiarato di temere che l’ingresso della troupe televisiva possa aver incalzato atti emulativi. Dunque, la sua denuncia servirebbe scoraggiare iniziative simili. Sebbene la villa sia sottoposta a pignoramento, la donna ritiene di esserne custode, e dunque spetterebbe a lei vigilare che i luoghi non vengano devastati o danneggiati da eventuali avventori. Da ultimo, si è detta "seccata" che a distanza di anni si parli ancora della drammatica vicenda che l'ha coinvolta.

Il procedimento

I fatti risalgono allo scorso 2009, quando l'ex avvocato della signora Franzoni, il professor Carlo Taormina, ha chiesto che la villetta fosse sottoposta a pignoramento per il saldo degli onorari difensivi. In quel contesto, un troupe televisiva si sarebbe addentrata nelle pertinenze dello chalet per registrare un filmato. Recuperando successivamente il video in rete, la donna avrebbe notato che la troupe aveva raggiunto il cortile e il balcone. A quel punto, avrebbe deciso di sporgere denuncia. Il processo davanti al giudice monocratico del tribunale di Aosta Maurizio D’Abrusco e al vice procuratore onorario Cinzia Virota si è svolto a porte chiuse. L’udienza è stata rinviata per l’esame dei due imputati. Tuttavia, non è da escludere un eventuale accordo tra le parti che potrebbe portare alla remissione della querela. Intanto la vendita della villetta potrebbe essere sospesa. "Ho chiesto il pignoramento perché la signora Franzoni non mi ha pagato. Ma adesso lo sta facendo, lo farà.

La villetta dovrebbe essere venduta per il 19 febbraio e credo che i miei avvocati stiano facendo dei passi in avanti affinché la vendita non sia necessaria", ha dichiarato alla nostra redazione l'avvocato Carlo Taormina la scorsa settimana.

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