A gennaio di quest’anno la libreria non conforme “La Terra dei Padri” aveva aperto i battenti al numero 297 di via Nicolò Biondo. Un’inaugurazione difficile, avvelenata dalle proteste degli antagonisti modenesi che si erano radunati in più di duecento nel tentativo di boicottarla. Musica a tutto volume, fumogeni ed un coro minaccioso preso in prestito dagli anni Settanta: “Fascisti carogne tornate nelle fogne”.
Sono trascorsi quattro mesi e dalle minacce, ribadite nelle scorse settimane con murales apparsi nei pressi della sede, si è passati all’azione. Nella notte di ieri, infatti, la libreria è stata inghiottita dalle fiamme e, per gli inquirenti, non ci sono dubbi sulla matrice dolosa del rogo. I sospetti si concentrano sulla galassia di sigle legate all’antifascismo militante che, quel giorno, erano in piazza contro “La Terra dei Padri”.
Secondo una prima ricostruzione, l’autore del gesto avrebbe infranto una finestra e gettato del liquido infiammabile all’interno del locale che, a causa degli ingenti danni riportati, è stato dichiarato inagibile.
“Più di quattro milioni di poveri, centinaia di migliaia di immigrati che si stanno appropriando del territorio, decine di suicidi per la perdita del lavoro, milioni di persone senza un’occupazione, l’agenzia delle entrate che può pignorare il tuo conto corrente senza passare da un giudice, i pensionati che campano con meno di mille euro al mese, le giovani coppie che non possono avere figli per l’alto costo della vita, i lavoratori che hanno perso ogni tutela, e loro, i compagni, che fanno? Invece di lottare contro questo stato di cose incendiano la sede della Terra dei Padri”, denuncia l’associazione dalla sua pagina Facebook.
“Un atto inaccettabile” condannato duramente anche dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. “È noto come io la pensi e che io non condivida nulla di quel circolo – sottolinea Muzzarelli – ma dobbiamo stare tutti attenti: anche la più radicale differenza di idee non deve mai spingere a ricorrere ad atti violenti.
Sappiamo bene cosa sia successo in passato quando si sono innescate spirali di odio e violenza. L’antifascismo non è bruciare locali: i veri antifascisti – conclude il sindaco – sono morti per liberarci dal nazifascismo e regalarci la democrazia, in cui non serve la violenza per affermare le proprie idee”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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