Un arsenale con ingente quantità di armi e munizioni custodito in una zona della località balneare Playa di Catania a due metri di profondità. È questa la scoperta fatta dai finanzieri del comando provinciale del Capoluogo etneo nel corso di una mirata attività di indagine. Nello specifico, tutto il materiale era nascosto in un terreno adiacente al lido balneare “Le Capannine”.L’operazione delle fiamme gialle è stata svolta ieri e si inquadra nell’ambito di quei servizi diretti al controllo economico del territorio supportati da una specifica attività di intelligence in quelle zone in cui vi è la propensione alla gestione dei traffici illeciti e allo svolgimento di attività criminale. Un lavoro che tiene costantemente impegnati i militari allo scopo di prevenire o quanto meno reprimere la densità di questi fenomeni che, in alcune città della provincia, sono davvero preoccupanti.
In questo caso sono 32 le armi e 3000 le munizioni, anche da guerra, rinvenute dopo un’accurata escavazione del terreno, dove tutto il materiale era nascosto al sicuro, dentro singole confezioni plastificate e sigillate. All’esterno, vi era l’etichetta indicante il contenuto. Il modo di come le armi e anche le munizioni sono state conservate, ha fatto desumere ai militari la possibilità di un loro utilizzo nell’immediato da parte dei titolari.
Variegato il tipo di materiale rinvenuto: 24 pistole di diversi modelli;6 fucili (semiautomatici, a pompa, doppiette a canne mozze); una mitragliatrice e un kalashnikov. Le armi hanno tutte la matricola abrasa. Rinvenute ancora 3.000 cartucce di vario calibro,tra queste, munizioni da guerra e alcune simili a quelle in uso a forze di polizia. All’elenco si aggiungono anche cinturoni, fondine, caricatori di munizioni e kit pulizia armi. Tutto il materiale ritrovato è stato sottoposto a sequestro nei confronti di ignoti.
L’operazione compiuta dalle fiamme gialle è il frutto delle ulteriori indagini eseguite dopo il rinvenimento di altri strumenti simili, unitamente a droga, avenuto lo scorso mese di gennaio e che ha portato
all’arresto di uno dei soci del lido “Le Capannine”, Salvatore Raciti. Adesso si indaga per conoscere a chi appartiene l’effettiva titolarità del terreno. I proprietari formali hanno dichiarato di non averne da anni la gestione di fatto, tanto da aver avviato anche dei contenziosi in sede civile.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.