Assacconciatori, Liso: "Nei barber shop italiani il cliente al primo posto"

Sebastiano Liso, erede della tradizione della barberia milanese e presidente di Assacconciatori Milano, ha le idee chiare su come vada interpretato oggi il ruolo del barbiere

Assacconciatori, Liso: "Nei barber shop italiani il cliente al primo posto"

"Io ritengo che il nostro lavoro non possa prescindere dalla cura del cliente". Sebastiano Liso, erede della tradizione della barberia milanese e presidente di Assacconciatori Milano, ha le idee chiare su come vada interpretato oggi il ruolo del barbiere. Un ruolo che in questi anni è cambiato e che sempre più rivolge attenzioni alla clientela: "Una cura vera che non si esplicita solo nel soddisfare le richieste, ma nello strutturare un momento proprio per la clientela a loro totale beneficio. I barber shop, infatti, diventano luoghi in cui ci si può prendere cura di sé non solo con un taglio a barba o capelli, ma con due chiacchiere, buone letture, musica e un caffè. Un’attività che, dunque, definirei a cavallo tra quella dell’imprenditore e dell’artigiano", spiega a Confesercenti.it. Questa figura professionale, soprattutto negli ultimi anni, ha trovato un nuovo slancio con veri e propri barber shop dove il cliente si rilassa e dove trova competenza e cura per il suo stesso look.

Il tutto ovviamente messo in pratica da mani esperte e qualificate: "La nostra Associazione sta lottando per fare passare un concetto culturale vero e cioè non ci si improvvisa, ma è necessario prepararsi per affrontare le sfide del mercato e del futuro. Accanto a questo, i ragazzi che escono dalle scuole dovrebbero intraprendere un percorso pratico: manca oggi quello che una volta si chiamava ragazzo di bottega, perché oggi i giovani, dopo alcuni corsi di taglio fatti in scuole spesso non gestite da parrucchieri, sono qualificati solo sulla carta e si scontrano con il mondo del lavoro, rendendosi conto che quello che hanno fatto fino a quel momento è servito davvero a poco. Insomma molta teoria e poca pratica, che poi è un aspetto fondamentale del lavoro di qualsiasi artigiano".

Poi Liso, nella sua analisi su come la categoria affronta oggi il mercato, segnala un punto importante che riguarda le ore lavorative. Infatti, secondo Liso è necessario concedere un'apertura settimanale di 40 ore. A suo dire due giorni di chiusura su sette giorni di certo non aiutano la crescita del settore.

Ma sul futuro non ha dubbi: "Questo settore si andrà consolidando sempre di più, ma quello che mi preme affermare è che questi mestieri non dovrebbero essere considerati marginali, ma al pari di altre categorie professionali, meritevoli si considerazione e di sviluppo".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica