Ogni 4,8 minuti, in Italia, un automobilista viene multato perché indossa le cinture di sicurezza. Ma non solo. Dal 2006 – anno in cui è entrato in vigore l'obbligo dei cosiddetti "pretensionatori" per i passeggeri del sedile posteriore – fino al 2018, si è registrato un incremento notevole delle infrazioni pari al 9,5% rispetto alle stime precedenti.
Si tratta dei dati elaborati dalla polizia stradale in esclusiva per il Corriere della Sera, che se non fanno gridare alla scandalo, di certo non sono affatto rassicuranti. Nell'approfondimento a cura di Alessio Ribaudo, vengono elencati tutti "i numeri" riguardanti questo genere di trasgressione (il mancato allacciamento delle cinture di sicurezza con relative sanzioni), sovente sottovaluta o ignorata da chi si pone alla guida di un veicolo. Eppure, per quanto bizzarro possa sembrare, si tratta della seconda infrazione più comminata in Italia, seconda solo all'eccesso di velocità per cui si raggiungono cifre da capogiro (il valore stimato è di 717.723 casi).
Nel 2019 il numero di infrazioni per i passeggeri posteriori è raddoppiato rispetto all'anno precedente contando circa 107.825 persone colte in flagrante. Nel corso dei controlli effettuali dalla stradale, dal Piemonte alla Sicilia, circa 166mila veicoli sono stati intercettati in più di 22.275 posti di blocco. In testa alla classifica – per nulla virtuosa, va detto – c'è Catania, seguita a ruota da Padova e Bologna. Per quanto riguarda, invece, "i dispositivi alterati o ostacolati", sul primo gradino del podio senza gloria c'è Trieste poi, Torino e infine L'Aquila. Dunque, in barba agli stereotipi culturali, il numero di verbali assegnati annullerebbe le distanze tra il nord e il sud del paese. Tutti sulla stessa soglia sottile di trasgressione, senza nessun caso "virtuoso" eccezionale o degno di nota.
Ma perché gli italiani non indossano le cinture di sicurezza? Se la domanda è lecita, la risposta è sicuramente sorprendente: "rapporto difficile con le regole, presunti fastidi e senso di onnipotenza". A rivelare la logica che sottende il fenomeno, è stata Anna Maria Giannini, docente di Psicologia forense dell'Università Sapienza di Roma e coordinatrice del centro d'eccellenza sulla sicurezza stradale dell'ateneo. "Secondo i nostri studi – riferisce l'esperta –i motivi per cui, dopo 14 anni, ancora molti non allacciano le cinture di sicurezza, sono alcuni di carattere generale ed altri specifico. Fra i primi, rientra il difficile rapporto che gli italiani hanno con le regole, specialmente quelle che riguardano la circolazione stradale. Il secondo motivo, è che questi dispositivi vengono percepiti come 'inutili intralci' se non proprio fastidi perché comporterebbero un presunto rallentamento di movimenti e, quindi, una sensazione di scomodità. Un altro motivo, è che alcuni viaggiano su due livelli mentali: conoscono la regola, l'accettano come giusta perché sanno di rischiare la vita ma poi vanno su un altro binario mentale: 'tanto a me non può succedere nulla di grave'. Queste persone si sentono onnipotenti e immuni perché le tragedie sempre agli altri e mai a loro".
E pensare che le cinture di sicurezza possono davvero salvare la vita. Secondo l'Automobil club d'Italia (Aci) nel nostro paese di potrebbero evitare oltre 300 vittime se "tutti utilizzassimo le cinture di sicurezza". Secondo uno studio dell'Aci, infatti, i pretensionatori non sono un dispositivo salva-vita solo in caso dell'eccesso di velocità ma anche in situazioni di guida cauta. "In un urto frontale – rivela l'analisi – anche solo a 50 chilometri orari, senza cintura di sicurezza un corpo impatterebbe contro il volante o cruscotto con una decelerazione che può arrivare a 100 G (G sta l'accelerazione) come se il peso del corpo si moltiplicasse per 100 volte". E le conseguenze sono inevitabili.
Ma come si indossa correttamente la cintura di sicurezza? È proprio l'Automobil club d'Italia a fornire la dritta: "Va posizionata comodamente su torace e sulla zona pelvica, in modo che durante l'incidente, l'urto venga distribuito sulla struttura ossea. In caso di brusca frenata, l'aver allacciato bene le cinture di sicurezza, aiuta a proteggere gli organi vitali. Un uso corretto delle cinture di sicurezza si ha quando quella addominale è tenuta bassa, sopra le ossa pelviche, e quella diagonale sopra la spalla facendole attraversare la cassa toracica".
Infine, le dolenti note, quelle relative alle sanzioni per questo genere di infrazione: multe salate, salatissime. Secondo l'articolo 172 del codice della strada, chi non indossa le cinture di sicurezza in modo corretto, può essere punito con una multa che oscilla tra gli 81 e 326 euro, oltre al dimezzamento netto (o quasi) dei punti sulla patente di guida.
E se la cintura non viene allacciata dai passeggeri, soprattutto nel caso di minori, le responsabilità ricadono tutte sul guidatore che ha l'obbligo di garantire la sicurezza dei suoi compagni di viaggio e che vengano rispettate tutte le regole di sicurezza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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