Bari, cantanti fingono assalto a portavalori: fermati dai carabinieri

L’episodio è avvenuto tre giorni fa nel quartiere Sant'Anna a Bari. Guai in vista per chi ha partecipato al video musicale non autorizzato

Bari, cantanti fingono assalto a portavalori: fermati dai carabinieri

Un assalto ad un furgone portavalori è stato sventato dai carabinieri a Bari. Così almeno sembrava perché la realtà, come constatato in seguito, era ben diversa. Il raid interrotto dai militari, infatti, non era altro che un semplice videoclip per un cantante neomelodico girato, però, senza autorizzazioni. Se l’azione criminale era falsa, la paura che ha creato nelle persone che hanno assistito alla scena è stata vera.

Il singolare episodio è avvenuto tre giorni fa in via Conenna, nel quartiere Sant'Anna. Un rapper e un cantante neomelodico, insieme ad altre persone, stavano girando in un'area non trafficata alla periferia di Bari. Nel videoclip musicale veniva simulato l'assalto a un furgone portavalori. Per rendere più credibile la scena, i protagonisti del lavoro artistico impugnavano pistole, per fortuna finte, e passamontagna per non farsi riconoscere. Tutto ricostruito alla perfezione per simulare l’assalto nel modo più realistico possibile.

Ma nel bel mezzo delle riprese sono arrivati i carabinieri, allertati da cittadini impauriti che ignoravano che si trattasse di una messinscena. Gli uomini dell’Arma, che hanno subito bloccato tutto, si sono trovati di fronte a un furgone affiancato da due auto e due moto. Tutto intorno, inoltre, c'erano 15 persone e il regista del video che, nelle intenzioni degli autori, doveva essere pubblicato successivamente su Youtube per lanciare la canzone degli artisti.

Una situazione davvero surreale. I militari, dopo aver appurato che quello che non era non un tentativo di rapina, hanno continuato nelle indagini tanto che, in un'auto parcheggiata sul luogo delle riprese, hanno rinvenuto anche tre pistole giocattolo prive di tappo rosso, un passamontagna e un drone per le riprese dall’alto. Tutti i veicoli e il materiale utilizzato per il video sono stati sequestrati.

Sarebbe bastata una autorizzazione e si sarebbero evitati molti problemi. Guai giudiziari sono, infatti, in vista per chi ha partecipato alle riprese.

I carabinieri hanno prima identificato tutte le persone presenti sul posto e, poi, hanno inoltrato una dettagliata segnalazione su quanto accaduto in procura. Al momento si ipotizza il reato di istigazione a commettere un delitto. Non è escluso, però, che i magistrati possano in seguito contestare altre accuse. Chissà se anche questo era nei piani del regista del video.

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