Bergoglio rallenta sull'unità coi luterani: "Non corriamo con foga"

Papa Bergoglio sembra rallentare nei confronti del dialogo ecumenico. Il pontefice ha invitato a non correre. Confermata, intanto, la bocciatura alla svolta dottrinale promossa dal cardinale Marx: niente intercomunione per i protestanti sposati con i cattolici. Almeno per ora

Bergoglio rallenta sull'unità coi luterani: "Non corriamo con foga"

Papa Bergoglio e il dialogo interreligioso. Nella interpretazioni dei "tradizionalisti", le mosse del pontefice argentino sarebbero spesso orientate a una "marcia di avvicinamento" tesa a far sì che la confessione cattolica e la confessione protestante, un giorno non troppo lontano, finiscano per fondersi.

Le scelte emerse durante la giornata di ieri, però, sono sembrate un vero e proprio "stop" a una certa fretta di dare vita a una dialettica unitaria. Bergoglio, attraverso una lettera inviata da monsignor Luis Ladaria, ha rimandato al mittente la richiesta di accesso alla comunione per i protestanti sposati con i cattolici. La "svolta dottrinale" era ed è promossa dal cardinale progressista Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca, che si è detto sopreso per la missiva arrivatagli dalla Congregazione per la Dottrina della Fede.

Il tutto è suonato come una bocciatura nei confronti di un tentativo, quello dell'episcopato tedesco, di legiferare su una questione di stretta competenza della Santa Sede. Ma il pontefice argentino non si è limitato a questo. Rimane, c'è da sottolineare, la ferma intenzione di continuare nel dialogo ecumenico. Sempre il Santo Padre, ieri, ha infatti ricevuto in udienza il Comitato nazionale tedesco della Federazione luterana mondiale. Vediamo cosa ha detto.

"Nessun dialogo ecumenico può avanzare se rimaniamo fermi - ha evidenziato il pontefice durante l'incontro -. "Camminare. Dobbiamo proseguire: non con la foga di correre in avanti per guadagnare traguardi ambiti, ma camminando insieme con pazienza, sotto lo sguardo di Dio". Non c'è fretta, insomma, di fare passi dottrinali più lunghi della gamba.

"Alcuni temi – ha proseguito Bergoglio – penso alla Chiesa, all’Eucaristia e al ministero ecclesiale, meritano riflessioni puntuali e ben condivise. L’ecumenismo chiede anche di non essere elitario, ma di coinvolgere il più possibile tanti fratelli e sorelle nella fede, crescendo come comunità di discepoli che pregano, amano e annunciano".

Anche nella lettera inviata da Ladaria a Marx, quella che l'ex arcivescovo di Buenos Aires ha approvato, c'è un chiaro riferimento alla necessità di tenere conto delle esigenze della Chiesa universale. E ancora:"...l’ecumenismo continuerà a segnare il nostro cammino.

Esso sta sempre più diventando una necessità e un desiderio, come mostrano le varie preghiere in comune e i tanti incontri ecumenici che hanno avuto luogo l’anno scorso nel mondo". Lo Spirito Santo, insomma, "unisca", ma con la dovuta calma.

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