Il Papa "blocca" il cardinale progressista: niente svolta dottrinale

Papa Francesco ha bloccato l'iniziativa della Conferenza episcopale tedesca, che voleva "svoltare" sull'eucaristia: niente comunione per i protestanti sposati con i cattolici. Il dialogo con il luteranesimo resta centrale per comprendere la direzione futura della Chiesa cattolica. Il pontefice, intanto, ha optato per lo "stop"

Il Papa "blocca" il cardinale progressista: niente svolta dottrinale

Papa Bergoglio ha bloccato una "svolta dottrinale" promossa dalla Conferenza episcopale tedesca. Il cardinale progressista Reinhard Marx, almeno per ora, dovrà rinunciare all'accesso all'eucaristia per i protestanti sposati con i cattolici.

L'intercomunione, che è il tema in questione, ha contribuito a dividere le coscienze. In molti, durante questi mesi, si sono espressi sull'argomento. Favorevoli sono quei cardinali e vescovi "di sinistra" che vedono nel dialogo con la confessione religiosa luterana un punto fermo per il futuro del cattolicesimo. Contrari, invece, sono quei porporati e prelati "di destra" che sono sì favorevoli alla dialettica con il luteranesimo, ma sono molto perplessi, invece, sullo scenario di una "lenta marcia di avvicinamento" che porti allo sconvolgimento della dottrina e della tradizione cattolica.

Il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, monsignor Luis Ladaria, ha scritto una lettera chiarificante. Il mittente è lo spagnolo, il destinatario è il tedesco, ma il sottoscrittore, quello che ha dato il suo "esplicito consenso", è argentino e di nome fa Francesco.

La missiva del vertice dell'ex Sant'Uffizio rappresenta e contiene quindi il pensiero del Papa, che nel frattempo era stato accusato da più parti di non rispondere ai "nuovi dubia". Il cardinale Woelki e alcuni vescovi tedeschi avevano infatti scritto una missiva alla Santa Sede per chiedere se l'episcopato teutonico stesse tentando di legiferare su una materia di stretta competenza vaticana.

La risposta sembrava tardare, ma quanto pubblicato da Sandro Magister sul suo blog dell'Espresso "segna" un punto sul pallottoliere dei conservatori. "Il nostro colloquio del 3 maggio 2018 - si legge nella lettera di Ladaria - ha mostrato che il testo del sussidio solleva una serie di problemi di notevole rilevanza. Il Santo Padre è perciò giunto alla conclusione che il documento non è maturo per essere pubblicato". Di seguito il prefeto spagnolo elenca una serie di punti che sottolineano come il problema interessi l'intera Chiesa universale. Un episcopato nazionale, insomma, non può decidere per tutti.

A meno che, specifica Ladaria, non ci sia una "grave necessità incombente", ma non sembra questo il caso. Il Papa, si deduce sempre leggendo il testo inoltrato a Marx, pare preoccupato per le divisioni interne alla Chiesa tedesca. A esprimersi in maniera contrariata relativamente a questa "svolta" erano stati anche i cardinali Muller, Eijk e Brandmueller. Il porporato olandese, che è atteso a Brescia nei prossimi giorni, era arrivato a dire che il pontefice regnante non trasmette la fede "fedelmente" e "in unità".

Una singola decisione di una Chiesa nazionale ha aperto il dibattito ai piani alti della teologia e della storia delle religioni.

I progressisti sono stati frenati, ma il dialogo interreligioso con i luterani rimane l'aspetto centrale cui guardare per comprendere la direzione presa dalla "Chiesa in uscita" di Jorge Mario Bergoglio.

Il documento dei tedeschi, quello che apriva alla "svolta dottrinale", non dovrebbe essere pubblicato. La decisione sull'intercomunione è rimandata.

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