A Torino si continua a parlare della tragica storia del bimbo bosniaco di soli 8 anni trovato mentre vagava da solo sulla provinciale 128 di Carmagnola, nella frazione di Motta.
Il piccolo, grazie alle numerose segnalazioni degli automobilisti, è stato soccorso dagli agenti della municipale, che si sono occupati di farlo rifocillare. Come hanno poi riferito i poliziotti che si sono presi cura di lui, il bambino non aveva nulla con sé, neppure degli indumenti che potessero proteggerlo dal freddo. Prima di abbandonarlo, tuttavia, la madre gli aveva consegnato il suo certifiato di nascita, documento che ha permesso agli inquirenti di ottenere alcune informazioni circa l’identità del minorenne.
Il racconto che il piccolo ha riferito agli agenti è a dir poco straziante. La madre, che si era trovata un nuovo compagno, aveva deciso di abbandonarlo. Il bambino non aveva alcuna idea di dove andare, ecco perché vagava senza meta ed al freddo in quel tratto di via del Porto, esponendosi al pericolo di essere investito.
“Mamma non mi vuole, sta con un uomo nuovo e mi ha chiesto di andare via” ha spiegato il bimbo alle autorità, come riferisce “Il Tempo”. “Mi ha abbandonato. Là non c' è posto per me. Io sto cercando i miei parenti ma non so dove stiano”. Gettato via come un oggetto rotto e di poco valore, il piccolo è stato letteralmente cacciato dal camper in cui vivono la madre ed il suo attuale compagno di vita.
È stata la stessa donna a confermarlo. Raggiunta dalle forze dell’ordine nel campo nomadi di Chieri (Torino), la 38enne di nazionalità bosniaca ha ammesso l’atrocità commessa senza battere ciglio, e si è categoricamente rifiutata di riprendere il figlio con sé. “Non c'è posto per lui qua, mio figlio vive con i nonni. Io non lo voglio”.
Nessuna notizia, invece, del padre del bambino. Gli inquirenti sanno solo che risiede a Maddaloni (Caserta), ma al momento l’uomo non è ancora stato rintracciato. Sul caso è stata ovviamente avviata un’indagine da parte della procura dei minori, ed entrambi i genitori del piccolo sono stati denunciati per abbandono. Stando alle ultime indiscrezioni, tuttavia, i due potrebbero subìre una pena ben più seria di una semplice denuncia.
Il bimbo aveva raccontato di aver preso la strada nel disperato tentativo di raggiungere dei suoi parenti, ma per adesso nessuno si è fatto avanti. Le autorità hanno quindi deciso di affidare il minore alle cure di una struttura protetta, dove un team di psicologi si occupa di lui. Il piccolo sta ovviamente attraversando un momento molto difficile, si è chiuso in un persistente mutismo, ed il dolore nei suoi occhi è visibile a chiunque.
Gli operatori che si prendono cura di lui, tuttavia, hanno scorto un barlume di speranza quando il loro giovane assistito ha usato il termine “casa” riferendosi alla comunità in cui è ospitato.Le indagini degli inquirenti, intanto, proseguono.
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