Il bimbo di Fedez e gli insulti sul Web

Il bimbo di Fedez e gli insulti sul Web

Caro Fedez,

come sai la madre dei cretini, in questo mondo, è sempre incinta e sembra essere particolarmente prolifica nel mondo dei social, grazie ai quali, diceva qualcuno (Umberto Eco, nientemeno) «viene data parola a legioni di imbecilli». Le piattaforme social sono diventate lo sfogo delle peggiori frustrazioni individuali e i commenti al vetriolo sembrano non conoscere crisi perché, di fatto, l'invidia e la rabbia sociale sono il peggiore prodotto della crisi che vive il Paese.

La Rete è un mare aperto, per lo più insidioso, dove non è necessario però avere una patente nautica. Chiunque può accedervi. Quindi, ci sarà sempre un fesso, più o meno consapevole, pronto a diffamarti, o peggio, a prendersela con dei piccoli innocenti che non possono difendersi come tuo figlio Leone, vittima di post offensivi che non vale la pena di riportare.

Ma l'insulto non è la cosa peggiore che può capitare ai nostri bambini. C'è infatti un invito al quale noi genitori non possiamo sottrarci e che dovremmo fare nostro, soprattutto ora che la polizia postale l'ha intimato a chiare lettere: le foto dei bambini a volto scoperto sono ad altissimo rischio pedopornografico, oltre il 50%. Ergo, stop alla loro condivisione sui social.

Un allarme che la Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza, che mi onoro di presiedere, ha raccolto nel corso dell'audizione della polizia postale, proprio nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla violenza sui minori.

Purtroppo, la diffusione e la circolazione in Rete di materiale pedopornografico è una costante che non può essere ignorata dai genitori, specialmente quando a diffondere le immagini dei propri figli sono loro stessi, inconsapevoli del rischio altissimo in cui incorrono e sul quale andrebbe fatta una vera e propria campagna informativa e di sensibilizzazione.

Noi genitori siamo il primo presidio di sicurezza dei nostri figli e non possiamo permetterci, causa il nostro narcisismo, di diventare complici di orchi criminali schermati dalla Rete. Lasciamo che i social parlino di noi, delle nostre vite e dei nostri sogni, ma lasciamo fuori i bambini dalle vetrine virtuali. Loro non possono difendersi dal male degli adulti, spetta a noi non esporli a rischi.

Se c'è un falò acceso, per quanto meraviglioso, faresti avvicinare il tuo bambino?

Licia Ronzulli,
presidente Commissione bicamerale per l'Infanzia e l'Adolescenza (Forza Italia)

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica