Dopo il servizio de Le Iene sulla Blue whale andato in onda domenica 14 maggio, sul "gioco" dell'orrore se ne dicono di ogni, addirittura si è arrivati a pensare che il governo di Vladimir Putin si sia inventato questo macabro rituale per limitari i suicidi dei giovani.
Il Safer Intrnet Center sostiene questa tesi e scrive sul suo sito: "Si tratta di un falso sensazionalista rilanciato dai media russi nel maggio 2016 e che è stato recentemente resuscitato. La Blue whale è basata su storie investigative giornalistiche di un gruppo speciale di lavoro nato sotto Putin che ha elaborato un piano attuato dal governo russo per prevenire l'incitamento al suicidio degli adolescenti. Così il governo russo limita, attraverso paura collettiva, l'uso dei social network".
Ma non solo. Anche Wired associa la Blue whale a una fake news e specifica che il numero di adolescenti morti per suicidio è sempre stato altissimo in Russia e "nessuna prova ha ancora stabilito che i decessi siano aumentati con questo gioco". Un avvocato intervistato dal sito, quindi, parla semplicemente di fake news: "La Blue whale è una bufala".
Anche altri organi di informazione - citati da Ilpost - sono arrivati alla conclusione che "è più probabile che una serie di adolescenti, già con pensieri suicidi, si sia ritrovata nello stesso gruppo sui social network e non che sia stato il gruppo della balena blu a spingerli al suicidio".
Altre indagini - ha spiegato il sito Snopes - sembrano indicare, invece, che dietro a questi gruppi si nascondano spesso persone che vogliono guadagnare soldi attirando iscritti sul proprio gruppo di VK (il Facebook russo, ndr) e non incitando adolescenti al suicidio per motivi occulti. Poi la situazione sarebbe degenerata come dimostrano i fatti di cronaca.
Un elemento sicuramente certo sulla Blue whale è il fatto che la polizia russa ha arrestato una persona con l’accusa di istigazione al suicidio di 16 adolescenti e per aver partecipato alla diffusione del fenomeno. Si chiama Philipp Budeikin, ha 21 anni ed è stato arrestato a San Pietroburgo. Budeikin ha confessato la sua colpevolezza in tribunale: "I ragazzi sono felici di morire. Il mio obiettivo è quello di pulire la società. Ci sono tanti rifiuti biologici".
Un altro elemento certo è che il primo episodio della Blue whale è stato il suicidio di Irina Palenkova. La sedicenne russa, prima di morire, aveva caricato delle foto e dei video su VK per documentare la sua fine arrivata nel 2015.
Palenkova diventò così una sorta di simbolo di un fenomeno online che era già diffuso su VK e che si identificava nella sigla "f57" (Sembra che "f57" fosse il nome di un gruppo di VK nel quale si raccoglievano contenuti inquietanti e testimonianze di utenti con pensieri suicidi, ndr).Insomma, le informazioni sulla Blue Whale sono molto confuse. Quello che è certo è che bisogna prestare la massima attenzione.
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