Bomba alla sede di CasaPound: la rivendicazione è antifascista

L'ordigno piazzato nella notte. Danni alla vetrata e alla serranda della sede di Casapound. Sul muro la rivendicazione: "Unico voto utile, antifascismo sempre"

Bomba alla sede di CasaPound: la rivendicazione è antifascista

Un'altra bomba antifascista. Con lo stesso obiettivo: CasaPound. Sembra ormai un ritornello quello che accompagna (e segue) una delle campagne elettorali più dure di sempre nel mondo extraparlamentare. Mentre Pd e sinistra si turavano gli occhi con la fantomatica onda nera che si stava per riversare sull'Italia (poi risultata poco più di uno "zerovirgola"), di fronte a loro gli antifascisti di lotta si dimostravano i veri violenti. Indisturbati.

A Trento stanotte alcuni ignoti (ma neppure troppo) hanno fatto esplodere un ordigno rudimentale all'entrata de "il Baluardo", sede locale del movimento della tartaruga. I vetri sono stati divelti, i danni ingenti. Sul muro è apparsa la firma inequivocabile: "Unico voto utile, antifascismo sempre” (guarda il video).

Non è la prima volta che succede. Il caso più famoso è quello di Firenze di un anno fa: l'artificiere Mario Vece perse una mano nel tentativo di disinnescare l'ordigno piazzato dalla rete anarchica-antagonista di fronte alla libreria di destra "Il Bargello". Lo stesso accadde nel 2016, quando a farne le spese fu una ragazza pestata dai democratici in giubba rossa. Per non parlare del parà della Folgore, simpatizzante di Cpi, aggredito una settimana fa a colpi di bastone a Livorno con la moglie incinta. O il candidato al Senato picchiato a Taranto mentre camminava tranquillamente in strada con un amico.

Gli autori, sempre incappucciati, non sono ancora stati identificati. E forse non accadrà neppure per la bomba trentina. E pensare che l'opinione pubblica per un'intera estate e per tutta la campagna elettorale è stata bombardata dallo sdegno unanime dei salotti radical per inesistenti rigurgiti fascisti: dalle spiagge con qualche frase di mussoliniana memoria al "pericolo" dei gadget del Duce, passando per la marea nera del nazionalismo imperante. Nessuno però che s'indignasse per gli scontri di Torino, per le bombe carta cariche di chiodi, per gli assalti firmati "antifa".

"L'ennesimo gesto di chi non sa più proporre ed è incapace di confrontarsi - afferma il responsabile locale di CasaPound, Filippo Castaldini - Al termine di una campagna elettorale che ha visto un antifascismo isterico manifestare con contenuti minimi ma sempre maggior violenza, oggi l'epilogo compiuto dai figliocci di quei politici che in

queste settimane hanno sproloquiato di antifascismo, chiedendo la chiusura di un movimento legalmente riconosciuto come il nostro e che, come al solito, sempre protetti e legittimati, hanno agito con il favore della notte".

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