Marta Baroni, 34enne di Brescia, ex titolare di un’agenzia fotografica nella Bergamasca è stata trovata senza vita dagli operatori ecologici della "Sanitaria servizi ambientali" dentro un cassonetto. Qualche mese fa pubblicò un messaggio che ora, dopo la sua morte, suona come una profezia.
Il ritrovamento e il giallo sulla scomparsa
Il corpo esanime di Marta è stato trovato mercoledì mattina nel bidone per la raccolta dell’umido in via Torricella di Sopra (Brescia). Da un primo esame del medico legale, nessun segno di violenza, nessuna ferita da taglio o da fuoco. Gli operatori ecologici erano al lavoro quando hanno scorto il corpo senza vita della 34enne. Immediata la chiamata al 112. Insieme ai sanitari sono giunti sul luogo del ritrovamento i carabinieri di Brescia, i colleghi della Scientifica e il nucleo investigativo.
Di Marta Baroni - che viveva con la madre - non si avevano notizie da sabato. Il riconoscimento però è spettato ad un’amica. L'unica che dopo aver sentito di quel cadavere ritrovato in zona ha pensato a lei: "Una persona che conosco è scomparsa da tre giorni, potrebbe essere lei. Lasciatemi guardare..." avrebbe detto ai carabinieri. Una morte misteriosa come era Marta.
La ricordano come una persona "dalla personalità complicata". Nell’ombra, pare, di alcuni problemi di tossicodipendenza. Infatti non si esclude che ad ucciderla possa essere stata proprio ladroga, anche se sarebbero emerse anche alcune prescrizioni di psicofarmaci. Ma gli amici sono preoccupati, qualche mese fa su Facebook scvriveva: "Mi sento minacciata".
Il sostituto procuratore Roberta Panico, per fugare ogni dubbio, ha disposto sia l’autopsia che gli esami tossicologici sul corpo di Marta. Un corpo nato uomo che, dopo un duro percorso, aveva trovato le sembianze di donna, sotto il nome di Marta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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