Flavio Briatore quest’anno ha voluto rivoluzionare il suo storico locale sardo di Porto Cervo, il Billionaire. Anche la musica da discoteca ha risentito dell’emergenza Covid e questo ha reso necessario ripensare all’offerta da dare ai clienti. Da musica a tutto volume si è quindi così passati a cene corredate di spettacoli, conosciute con il nome di dinner show, ovviamente il tutto seguendo le norme di sicurezza.
Da discoteca a dinner show
Briatore, intervistato da La Stampa, ha spiegato come è cambiato il divertimento in questa folle estate 2020, senza risparmiare qualche commento sulle decisioni prese dal governo in fatto di Coronavirus. Il rischio che la stagione non iniziasse neanche in Sardegna c’era eccome. Fortunatamente però la Regione ha deciso per la riapertura dei locali, cercando in questo modo di limitare i danni a imprenditori e turismo. Addio discoteca, benvenuta cena con spettacolo, perché, come spiegato dall’imprenditore piemontese, “la discoteca classica, quella al chiuso, è un morto che non si risveglierà più. Perché anche il divertimento si dovrà adeguare alla nuova vita che ci aspetta. Un futuro lo avranno semmai le discoteche all'aperto, perché ai giovani quel tipo di divertimento continua a piacere”.
Anche la Costa Smeralda non è messa bene
La situazione in Costa Smeralda non sembra però essere delle migliori. Ci sono gli italiani, ma il numero delle presenze è comunque molto basso rispetto agli anni passati. Mancano sicuramente gli stranieri, in particolare i turisti russi, gli americani e gli arabi, quelli che per intenderci spendono di più. La paura poi di poter contrarre il virus è ancora alta, alimentata anche dagli allarmismi delle ultime settimane. Eppure, i numeri dei positivi e dei decessi sembrano dimostrare che il divertimento estivo non ha provocato tutti questi danni.
“Siamo a meno del 50 per cento rispetto alle passate estati, ma noi abbiamo scelto di aprire per tutelare il brand del turismo italiano e per il buon nome della Sardegna. Se avessimo considerato solo i conti sarebbe stato bene tenere tutto chiuso. La gente è terrorizzata, ancora non si sente sicura a viaggiare” ha spiegato Briatore, che non incolpa il governo per la situazione in atto, ma che sul bonus vacanze ha comunque qualcosa da ridire, visto che lo ritiene una formula sbagliata e concepita male. Il perché è facile capirlo: gli albergatori devono anticipare la cifra e, dato il momento di crisi, pochi di loro si sono sentiti di aderire all’iniziativa. Forse sarebbe stato meglio dare il bonus agli italiani da poter usare nei supermercati.
Come rilanciare il turismo
Sul modo di rilanciare economia e turismo Flavio Briatore sembra avere le idee chiare: “La prima cosa da fare è ridurre le tasse agli imprenditori che hanno aperto facendo un grande sacrificio. Era più facile eliminare i contributi sui dipendenti, in modo da non tenere ancora tanta gente in cassa integrazione e da consentire a ristoratori, albergatori, baristi di ripartire e non ritrovarsi sommersi dalle tasse e con pochi incassi”.
E poi devono tornare i turisti stranieri che amano l’Italia e spendono molto. Il modo migliore? “Con tamponi e controlli sanitari sarebbe stato possibile farli entrare senza problemi. Poi dobbiamo migliorare la comunicazione.
C'è troppa confusione nelle direttive tra una regione e l'altra: da qualche parte si autorizzano aperture, da altre invece no. Il governo avrebbe dovuto decidere per tutti”. Cosa che ha però preferito evitare, passando la palla alle Regioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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