Brindisi, arrestati autori raid contro africani: “È odio razziale”

Dopo una settimana dall’aggressione, sono finiti in manette due brindisini accusati di avere picchiato con una mazza da baseball due cittadini africani: per loro anche l’aggravante dell’odio razziale. Gli agenti sono convinti che si sia trattato di un raid punitivo per alcuni reati commessi in zona da stranieri

Brindisi, arrestati autori raid contro africani: “È odio razziale”

Sono finiti in manette due uomini ritenuti responsabili del brutale pestaggio commesso nei confronti di due africani lo scorso 19 ottobre, a Brindisi.

L’episodio, avvenuto in pieno centro cittadino, si era verificato di sera. Gli agenti della Digos, che si sono successivamente occupati delle indagini, non hanno avuto dubbi nel giudicarlo come un’aggressione di stampo razziale.

Le vittime sono un ghanese da tempo residente nella città pugliese e segretario della comunità cittadina composta da suoi connazionali, ed un giovane richiedente asilo senegalese ospite della Caritas. Entrambi erano stati colti alle spalle. Il primo stava rincasando da lavoro, mentre il secondo era sulla strada di ritorno verso il suo alloggio.

Colti di sorpresa, gli africani erano stati violentemente e ripetutamente colpiti con una mazza da baseball, riportando numerose ferite. Alcuni passanti avevano subito chiamato i soccorsi, ed i due stranieri erano stati accompagnati al pronto soccorso e lì medicati. Per loro, una prognosi di 30 giorni.

In seguito alla sanguinosa vicenda, erano immediatamente scattate le denunce e le conseguenti indagini, finalizzate all’individuazione degli autori del pestaggio.

Passata un settimana, il lavoro degli agenti ha portato all’arresto di due cittadini di Brindisi: il 35enne Piero Cerasino, e Paolo Ottanaro, di 42 anni. Entrambi accusati di lesioni personali, con tanto di aggravante per odio razziale, sono finiti agli arresti domiciliari. Ad incastrarli sarebbero state le telecamere di sorveglianza presenti nelle vie del centro.

Stando a quanto riferito dagli inquirenti, i due brindisini avrebbero tentato di assalire anche un terzo africano, salvato solo grazie all’intervento di una persona presente al momento dell’attacco.

Mentre le indagini proseguono, prende sempre più piede l’ipotesi che si sia trattato di una sorta di ronda punitiva. Una vendetta portata avanti per ripagare gli stranieri di alcuni crimini commessi nella zona. La stessa mattina dell’aggressione, infatti, un ragazzo straniero si era accanito contro alcune auto lasciate in sosta, rimaste danneggiate in seguito alla sua furia. Allo stesso tempo, una ragazzina 15enne aveva denunciato un tentativo di stupro nei suoi confronti ad opera di tre ragazzi africani.

Questi fatti

avrebbero scatenato l’ira dei due brindisini, che hanno quindi deciso di vendicarsi. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, tuttavia, i tre stranieri aggrediti non avrebbero avuto alcuna parte nei due reati sopra citati.

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