A Brindisi parroci accusati di pedofilia

Nel pc cartelle con nomi di santi nascondevano foto pedo-pornografiche

A Brindisi parroci accusati di pedofilia

Dal servizio della trasmissione “Le Iene” alle cartelle con i nomi dei santi che avrebbero nascosto in realtà foto pedo-ponografiche. La Chiesa di Brindisi è nella bufera per le accuse di pedofilia piovute su alcuni sacerdoti con una serie di ripercussioni giudiziarie. Ultima in ordine di tempo la richiesta di quattro anni di reclusione nei confronti di don Franco Legrottaglie al processo in corso nel capoluogo pugliese.

A chiedere la condanna è stata la procura distrettuale antimafia di Lecce durante il processo con rito abbreviato. Pesante il capo d’imputazione: detenzione di materiale pedo-pornografico ritrovato nella casa del sacerdote durante una perquisizione della Polizia postale. Da un particolare emerso, le cartelle con le foto sequestrate al prete, sul computer, sarebbero state indicate con nomi di santi. Don Franco Legrottaglie svolgeva la sua opera, ultimamente, in una parrocchia di Ostuni.

Nello scorso gennaio, a subire una condanna a tre anni e otto mesi di carcere, con l’accusa di atti sessuali su due giovani chierichetti, è stato un altro sacerdote: don Giampiero Peschiulli, parroco della chiesa di Santa Lucia e della Santissima Trinità di Brindisi. Anche in questo caso il processo si è svolto con rito abbreviato e si reggeva sulle accuse dei due ragazzi. L’inchiesta partì da un servizio televisivo andato in onda nella trasmissione “Le Iene” su Italia Uno. L’inviato Giulio Golia arrivò a Brindisi per incontrare don Peschiulli dopo aver ricevuto una mail in cui un uomo riferiva di essere stato vittima di tentativi di approccio sessuale da parte del sacerdote.

La vicenda Peschiulli creò imbarazzi nell’ex vescovo di Brindisi monsignor Rocco Talucci. Nelle accuse mosse verso il sacerdote condannato, si faceva riferimento al fatto che il vescovo sarebbe stato informato del suo comportamento ma avrebbe invitato chi denunciava a desistere dal proposito di portare la vicenda all’attenzione dei magistrati. Monsignor Talucci, davanti agli investigatori, avrebbe poi ridimensionato l’episodio.

C’è infine la vicenda che coinvolge un altro sacerdote, don Francesco Caramia, accusato di molestie nei confronti di un ragazzino. A denunciare il fatto un pediatra. Caramia è indagato. Tre episodi che creano non pochi imbarazzi al vescovo di Brindisi, monsignor Domenico Caliandro, succeduto a Talucci.

Presi provvedimenti nei confronti di Peschiulli, ora si attende di capire come si muoverà nei confronti degli altri casi che hanno

occupato la cronaca giudiziaria. Un terreno scivoloso e ricco d’insidie, soprattutto perché l’opinione pubblica brindisina – in particolare attraverso i social network – chiede di capire cosa effettivamente stia succedendo.

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