Monsignor Vincenzo Paglia dovrebbe lasciare la presidenza della Pontificia Accademia per la Vita. Questo, almeno, è quello che pensano alcuni tra coloro che vengono definiti "cattolici tradizionalisti". Specie dopo un'intervista rilasciata a Tempi nella quale, l'uomo di Chiesa in questione, si è espresso anche in questi termini nei confronti del caso di Alfie Evans: "... parlare di soppressione non è né corretto né rispettoso. Infatti se veramente le ripetute consultazioni mediche hanno mostrato l’inesistenza di un trattamento valido nella situazione in cui il piccolo paziente si trova, la decisione presa non intendeva accorciare la vita, ma sospendere una situazione di accanimento terapeutico".
Alfie è un bambino di ventuno mesi afflitto da una malattia neurologica degenerativa per cui la diagnosi non sarebbe del tutto chiara. Una sentenza dell'Alta Corte di Londra ha stabilito, lo scorso venti febbraio, la possibilità che i medici dell'ospedale Alder Hay Children Hospital di Liverpool procedano con la sospesione dell'alimentazione e della ventilazione.
Un nuovo Charlie Gard, insomma. Un infante per cui i genitori, invece, chiedono il prolungamento della vita. Il giudice che ha emesso la decisione, peraltro, avrebbe utilizzato una frase contenuta in un messaggio che Papa Francesco ha inviato proprio a Paglia in occasione di un meeting regionale sul "fine vita". Quello che viene contestato al presidente della Pontificia Accademia per la Vita, insomma, è di aver in qualche modo "avallato" con le sue parole la decisione dei giudici londinesi.
Riccardo Cascioli, che è il direttore de La Nuova Bussola Quotidiana, ha scritto un articolo intitolato così: "Paglia non può più guidare la Pav". "Così - ha sottolineato Cascioli - stiamo per assistere impotenti all’eutanasia praticata su un infante, con l’approvazione della Santa Sede". E ancora:"Certo, come lo stesso Paglia mette in evidenza nell’intervista, la sua posizione è tutt’altro che isolata, ma resta il fatto che contraddice gravemente ciò che la Chiesa ha sempre insegnato". E questo renderebbe monsignor Paglia "una persona assolutamente inadeguata per guidare una Pontificia Accademia per la Vita che san Giovanni Paolo II aveva voluto con ben altri scopi".
Paglia avrebbe esteso il campo dell'accanimento terapeutico fino a quello dell'eutanasia passiva. E prendendo questa posizione si sarebbe posto in contraddizione con il Catechismo della Chiesa cattolica.
L'agenzia Corrispondenza Romana, ancora, ha pubblicato un altro articolo in cui si parla della richiesta di dimissioni proveniente da altre testate e blog cattolici. Il motivo, in questo caso, sarebbe ascrivibile a un elogio che Paglia avrebbe fatto della figura di Marco Pannella durante la presentazione di un'autobriografia del leader radicale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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