L'imam di Firenze Izzedin Elzir, presidente dell'Unione comunità islamiche (Ucoii), si è visto sospendere il proprio profilo Facebook. A quanto pare il blocco della pagina potrebbe essere dovuto alle segnalazioni di diversi utenti, che hanno colto nel suo post che mostra alcune suore al mare una mossa polemica sul dibattito che riguarda il burkini. E così dopo aver scoperto il blocco delle "Sono sorpreso - ha detto Elzir a Repubblica - non è comprensibile. Mi hanno chiesto di verificare il mio account inviando un documento". Il messaggio del social network però parla di segnalazioni "sul nome fittizio dell'account". "Viviamo in una società di diritto e di libertà, spero non sia stato sospeso per una foto come questa condivisa da più di 2mila persone in poche ore e che invita al dialogo - si difende ancora Elzir -. Perché non chiudere tante altre pagine Facebook che realmente incitano all'odio?".
Il messaggio, conclude il presidente Ucoii, "voleva essere tutt'altro che polemico o provocatorio: Ho messo la foto senza neanche una parola, parlava da sola. Non siamo così lontani, ho voluto ricordare che anche nei valori culturali dell'Europa c'è questa realtà. Il burkini è la dimostrazione di una discultura in Occidente dove si pensa che i musulmani non seguano la moda: pochi anni fa, quel costume (perché è un costume da bagno) non c'era. È l'idea di una ragazza musulmana. Ora va di moda: negli Usa lo comprano le americane, mica solo le musulmane.
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