Nuovo colpo delle forze dell'ordine alla criminalità organizzata. Carmine Schiavone, reggente del clan dei Casalesi e figlio di Francesco (detto "Sandokan"), superlatitante catturato nel luglio 2008, è finito in manette. A fermare il boss, conosciuto come "Carminotto o staffone", i carabinieri della Compagnia di Casal di Principe, nel Casertano, che hanno eseguito un decreto per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti di un imprenditore che lavorava nell’agro aversano.
A favorire la cattura di Schiavone sarebbe stata la sua propensione a frequentare locali notturni, in particolare quelli della "movida aversana". Si trovava in un pub, in compagnia di altre due persone e del titolare del locale. Quando si è accorto della presenza dei militari Carmine Schiavone ha tentato la fuga a piedi, nelle vie di Aversa. Dopo un’ora d'inseguimento è stato bloccato.
In tasca il figlio di Sandokan aveva oltre 8mila euro in contanti: non si sa bene se la somma servisse per le sue spese oppure fosse il frutto di un’estorsione. Il denaro è stato sequestrato.
Ai carabinieri: "Siete stati bravi"
Mentre i carabinieri lo stavano ammanettando, Schiavone ha detto loro: "Siete stati bravi".
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