Il suo nome è Josuè Isaac Gerardo Flores Soto e nell’ottobre del 2013 veniva arrestato a Milano durante l’operazione “Mareros”, assieme a una ventina di suoi “carnales”, con l’accusa di essere il leader della famigerata gang salvadoregna Mara Salvatrucha-MS13.
Kamikaze, ora libero, sarebbe in attesa di un asilo umanitario, come riferito anche da egli stesso su un gruppo Facebook di salvadoregni residenti in Italia dove risponde alla domanda di una ragazza sulle differenze tra asilo politico e umanitario:
“Si, è vero, sono due cose differenti con poche cose che cambiano; io l’ho chiesto umanitario ma in verità non so cosa cambia”.
Come illustrava allora il sito della Polizia di Stato, l’operazione denominata “Mareros” portava all’esecuzione di 24 provvedimenti nei confronti di membri della MS13 sparsi tra Milano, Brescia, Cremona, Novara, Pavia e Monza, tutti accusati di associazione per delinquere, rapina, porto illegale di armi da taglio e corpi contundenti, lesioni personali aggravate e aggressioni nei confronti di esponenti delle bande rivali. Per entrare nella banda gli uomini dovevano subire un duro pestaggio mentre le donne venivano violentate dagli altri membri del gruppo. Il loro scopo era di imporsi con la violenza sugli altri appartenenti alla propria etnia.
Negli anni successivi la MS13 tornava però a colpire, come nel giugno del 2015 presso la stazione milanese di Villapizzone quando tre membri della MS-13, tra i quali Jahir Lopez Trivino “Peligro”, aggredivano a colpi di machete il controllore di Trenord Carlo Di Napoli che conseguentemente rischiava di perdere il braccio. Peligro nel 2013 figurava già nel giro di Kamikaze ed era tra gli arrestati dell’operazione “Mareros”.
Nel luglio del 2016 la MS13 colpiva ancora a Milano, in Porta Lodovica, quando un gruppo di mareros uccideva a pugnalate un ragazzo albanese di diciotto anni, Albert Dreni; un’aggressione priva di alcun motivo visto che Albert non faceva parte di nessuna gang e non conosceva gli assassini.
Tornando al leader della MS13, “Kamikaze”, ben note agli inquirenti sono le sue intercettazioni dove cerca di enfatizzare la propria cattiveria, come riportato all’epoca dal quotidiano “Il Giorno”:
“Io ho ammazzato, ho ucciso. Gli altri (cioè le altre gang rivali) non hanno mai fatto un c...”.
E ancora, in una conversazione telefonica Kamikaze minacciava una sua conoscente “colpevole” di essersi lamentata per il trattamento subito da suo cugino:
“A.R.C: «Ehi Josuè ho appena visto Alex. è di nuovo stato picchiato, sono già tre volte, mi hai rotto lo giuro».
Kamikaze: «Dimmi cosa c..vuoi da me».
A.R.C: «Ti mando la polizia».
Kamikaze: «Stai attenta perché io so essere bastardo. Io ho toccato mia moglie, credi che non sia capace di toccare un’altra persona? Ho toccato anche mia sorella, anzi ho bucato mia sorella, credi che non bucherò anche un’altra persona? Ti dico solo: non farmi arrabbiare. Tu che mi minacci di mandarmi la polizia è una cosa che non mi piace. Io non voglio mettermi contro di te, perché tu per me sei una donna divina, allora ti dico: non esagerare perché io so essere bastardo con la madre di mio figlio, come vuoi che non lo sia con un’altra?”.
Non risulta chiaro per quale motivo il signor Flores Soto dovrebbe beneficiare del permesso di soggiorno per motivi umanitari visti i suoi precedenti, ma l’eventuale conferimento sarebbe uno smacco nei confronti delle vittime della MS13, considerata oggi la gang più pericolosa al mondo, con "clicas" in tre continenti, tanto che gli Stati Uniti hanno dato il via a numerose deportazioni di mareros in seguito a una serie di recenti e agghiaccianti omicidi che hanno scosso la costa est degli Usa.
Vale inoltre la pena ricordare che la Lombardia ha la più grande comunità salvadoregna fuori dalle Americhe e la presenza di membri delle gang sul territorio diventa un problema anche per tutti quei cittadini salvadoregni onesti che vengono in Italia nella speranza di lasciarsi questo tipo di problema alle spalle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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