Carabinieri accusati di stupro: ​"Gravissimi indizi sui militari"

Il gip non ha dubbi: "Nessuna macchinazione da parte delle ragazze statunitensi". Ecco l'ordinanza sul caso di Firenze

Carabinieri accusati di stupro: ​"Gravissimi indizi sui militari"

Il gip non ha dubbi: "Nessuna macchinazione da parte delle ragazze statunitensi". Il caso del presunto stupro di Firenze da parte di due carabinieri potrebbe essere ad un punto di svolta. Infatti come riporta ilCorriere, è stato depositata l'ordinanza di nove pagine del giudice per le indagini preliminari. Da quella 9 pagine emerge il racconto delle due ragazze. Di fatto le studentesse affermano durante la prima telefonata alle 3:30 di notte di "essere state violentate dalla polizia".Nel loro racconto emergono i momenti concitati di quella notte. Quando arrivano le pattuglie nel palazzo in Borgo Santi Apostoli gli agenti trovano le due ragazze in lacrime e una non riesce nemmeno a parlare per lo choc. "Siamo state violentate da due poliziotti conosciuti al Flò a piazzale Michelangelo", spiegano. A questo punto comincia la ricostruzione da parte degli inquirenti.

Le telecamere di sicurezza immortalano i militari che arrivano in discoteca e lasciano il parcheggio con a bordo dell'auto le due studentesse. "Abbiamo trascorso la serata al Flò e abbiamo bevuto molto — raccontano le ragazze alla pm — quando abbiamo deciso di andare via abbiamo cercato un taxi . Quella sera nel locale erano presenti numerosi poliziotti (ovvero carabinieri, ndr). Uno di loro si offre di chiamare un taxi, ma una volta fuori un carabiniere dice che possono accompagnarci a casa. Siamo così salite sulla macchina di servizio". Poi il racconto della presunta violenza. La prima racconta di aver avuto un rapporto con il militare più giovane nell'ascensore, l'altra invece afferma di essere stata violentata vicino la finestra. Le due poco dopo fuggono e si chiudono in casa. L'auto dei carabinieri lascia Borgo Santi Apostoli alle 3:15 circa. Un quarto d'ora dopo le studentesse danno l'allarme.

A questo punto nell'ordinanza del Gip compare la versione dei carabinieri."Siamo intervenuti al Flò per una rissa. Dopo l’intervento il titolare del locale ha invitato i militari a prendere un caffè. Si sono avvicinate le ragazze che avevano bisogno di un taxi per tornare a casa. Non sembravano ubriache. Dopo alcuni tentativi falliti io e il mio collega ci siamo offerte di portarle a casa con l’auto di servizio. Una volta entrati nel portone ho visto che il mio collega si stava baciando con la ragazza dal vestitino rosso. A quel punto anche io e l’altra ragazza ci siamo baciati. Loro sono saliti in ascensore, noi a piedi. Giunti al terzo piano una delle ragazze aveva aperto la porta di casa ma l’aveva subito richiusa dicendo che non si poteva entrare. Mentre il mio collega e la ragazza sono scesi giù dalle scale io e l’altra abbiamo avuto un rapporto sessuale sul pianerottolo. Alla fine la ragazza mi ha chiesto il numero di telefono annotandolo su WhatsApp", afferma uno dei due carabinieri. Poi le parole del secondo militare, il più giovane: "A quel punto Camuffo mi ha detto che potevamo accompagnarle noi a casa. Sono salite a bordo ma non abbiamo informato la centrale operativa. Una volta in Borgo Santi Apostoli la ragazza bionda mi ha invitato a salire a casa, mi ha preso per mano e entrando nell’androne mi ha baciato. È stata l’amica a dirle che non potevamo entrare in casa. In ascensore — racconta — c’è stato un rapporto sessuale e alla fine le due ragazze sono entrate tranquillamente in casa.

Non mi sembravano ubriache, non ho sentito puzza di alcol". Adesso gli inquirenti dovranno accertare l'esatta dinamica dei fatti. L'appuntato Marco Camuffo e il carabiniere scelto Pietro Costa tre giorni dopo i fatti sono stati sospesi dal servizio.

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