Per 18 mesi ha dovuto sottoporsi a spossanti sedute di chemioterapia nel tentativo di combattere il tumore che l'aveva colpita. Eppure una donna di 64 anni di Belluno, in Veneto, si è vista decurtare lo stipendio di 300 euro dall'Agenzia del territorio presso la quale è impiegata.
Il caso, che ha dell'incredibile, è stato raccontato dall'edizione locale del Gazzettino, che spiega come la signora G.F. bellunese, abbia deciso di rivolgersi a un avvocato per presentare una diffida contro l'Agenzia delle Entrate e il Ministero dell'Economia e delle Finanze per una vicenda dai contorni ancora da chiarire
All'origine dell'incidente - se così si può chiamare - ci sarebbe stato un problema informatico per cui alla donna sarebbero state conteggiate per errore tutte le giornate in cui si era recata all'ospedale di Aviano per sottoporsi alle sedute di chemioterapia.
Fin qui insomma nessun problema: se non fosse che Agenzia e Ministero non avrebbero fatto alcun dietrofront, con il risultato che la dipendente si sarebbe trovata la busta paga più leggera.Per questo la 64enne bellunese colpita da tumore ha deciso di procedere per vie legali, chiedendo il risarcimento dello stipendio e anche i danni morali.
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