"Che voi siate maledetti, assassini". I toni usati da Luca Casarini su Twitter sono violentissimi. Mentre infatti la Mediterranea Saving Humans si prepara a lanciare una sfida frontale al governo italiano - per mare, che questa settimana sarà solcato nuovamente dalla Mar Jonio, e per terra, dove è stato presentato un esposto alla procura di Agrigento per "il blocco navale operato contro la Alan Kurdi" - l'ex no global del G8 di Genova, che si è messo al timone della nave dei centri sociali, si è messo a cavalcare il caso del gommone in avaria al largo della Libia sollecitando un intervento immediato del governo italiano.
La prima ong a intervenire, non appena Alarm Phone ha lanciato l'sos su Twitter, è stata proprio Mediterranea Saving Humans. Che con un tweet "ha avvisato le autorità di Roma, Valletta e Tunisi" affinché intervengano a salvare i venti immigrati in balia del mare. Stando a quanto è stato riferito dalle persone che si trovano a bordo, infatti, il motore non funziona e la carretta, che sta imbarcando acqua ormai da alcune ore, è alla deriva in prossimità del confine libico-tunisino. "In questo momento uomini donne e bambini stanno affondando davanti alle coste della Libia - twitta Casarini - otto di loro sono già morti. Tutte le autorità sono informate da quattro ore di questa situazione. Nessuno risponde, compresa Roma". Quindi, anziché prendersela con i trafficanti di uomini, lancia una pesantissima invettiva contro il governo gialloverde: "Che voi siate maledetti, assassini".
In questo momento uomini donne e bambini stanno affondando davanti alle coste della Libia. 8 di loro sono già morti. Tutte le autorità sono informate da 4 ore di questa situazione. Nessuno risponde, compresa Roma. Che voi siate maledetti, assassini.
— luca casarini (@lukacasa) 10 aprile 2019
Gli stessi toni di Casarini vengono usati dalla Mediterranea Saving Humans. "Queste persone preferiscono affogare piuttosto che tornare nei lager - si legge su Twitter - i governi europei li stanno condannando a morte". Sabato scorso l'ong ha tenuto un'assemblea a cui hanno partecipato tutti gli equipaggi. Tra questi c'erano appunto Casarini, ultimo capo missione della Mar Jonio, e l'armatore Alessandro Metz. Dopo il dissequestro, del quale si è avuto notizia a fine marzo scorso, la loro nave adesso si trova a Marsala. "In questi giorni - hanno fatto sapere dalla ong - è in corso il cambio degli equipaggi". A bordo non vi saranno Pietro Marrone, il pescatore-comandante nell'ultima missione, né Casarini poiché, come ha spiegato quest'ultimo, "da protocollo ogni missione deve avere un capo missione diverso dagli altri".
Tutte le autorità, compreso MRCC di Roma, sanno di questa tragedia in corso da 4 ore. Si rimpallano le competenze e intanto la gente muore. Queste persone preferiscono affogare piuttosto che tornare nei lager. I governi europei li stanno condannando a morte. #SavingHumans
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) 10 aprile 2019
Dallo scorso ottobre, quando è stata messa in piedi l'operazione, l'ong dei centri sociali ha stilato una lista di 140 persone che, a vario titolo, hanno confermato la disponibilità a partecipare alle missioni.
"Questo - ha detto Casarini - è un indizio del disagio nella marineria civile per l'ordine di non salvare le persone in mare partito dal governo. Questo disagio - ha proseguito - è presente anche nella marineria militare, che in questi anni ha salvato 600mila persone".Alle 6 di questa mattina @alarm_phone ha avvisato le autorità di Roma, Valletta e Tunisi di una nave alla deriva a largo della #Libia. 20 persone a bordo, hanno perso il motore e 8 sono dispersi in mare. La barca è stata avvistata dall'aereo Moonbird di @SeaWatchItaly
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) 10 aprile 2019
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