È stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Un uomo di 41 anni di Gricignano d’Aversa, in provincia di Caserta, ha aggredito con calci e pugni alcuni agenti della polizia, intervenuti a difesa di sua moglie, minacciata di morte con un’ascia. L’aggressore ha cercato di fuggire in compagnia del figlio minore quando si è accorto dell’arrivo dei poliziotti, ma è stato bloccato e ne è nata una violenta colluttazione. Alla fine, il 41enne è stato arrestato.
Solo quando ha visto le manette ai polsi del marito, la donna si è convinta a denunciarlo per i maltrattamenti subiti già da diversi anni. L’uomo, un tossicodipendente, era solito malmenare la consorte, che non voleva dargli il denaro per acquistare la droga. Un mese fa, a Frattaminore, nel Napoletano, le forze dell’ordine hanno tratto in arresto un 54enne, che si è barricato in casa, dopo aver aggredito la moglie e la figlia. Nel suo appartamento deteneva numerose armi da fuoco regolarmente denunciate.
Ad intervenire sono stati gli agenti del commissariato di polizia di Frattamaggiore, che erano stati contattati dalle due donne preoccupate per la reazione del loto congiunto. I poliziotti, per evitare che la situazione degenerasse, hanno avvisato anche i vigili del fuoco, per mettere in sicurezza l’intera zona. Le forze dell’ordine hanno impiegano molto tempo prima di liberare i due ostaggi e arrestare l’aggressore, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni dolose.
La polizia ha negoziato per alcune ore con il 54enne, che alla fine si è arreso, ha aperto la porta di casa e ha consegnato agli agenti del commissariato le armi conservate nella cassaforte. Un po’ di tempo prima, un uomo di 47 anni di Castel San Giorgio, nel Salernitano, è finito a processo con il giudizio immediato. L’imputato avrebbe obbligato la moglie ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà e maltrattato per lungo tempo la figlia. Il provvedimento giudiziario è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Gli episodi di violenza sono accaduti lo scorso mese di settembre, quando sono stati scoperti dai carabinieri, i quali avevano avviato le indagini che, in un primo momento, costarono all’uomo il divieto di avvicinamento alla moglie e alla figlia.
Il 47enne, per futili motivi, picchiava e offendeva le donne, in particolare la compagna, aggredita spesse volte anche davanti ai figli, di cui uno è minorenne. Pugni, schiaffi, botte e vere e proprie sevizie quelle inflitte dall’uomo ai suoi familiari.
La moglie era più volte minacciata di morte, mentre la ragazza veniva presa a schiaffi e calci, poi tirata per i capelli. Ad incastrare il 47enne è stato il racconto delle vittime, le quali hanno detto alle forze dell’ordine di aver subito umiliazioni e violenze fisiche.
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