Potrebbe assumere i contorni di un nuovo caso di malasanità, quello avvenuto venerdì scorso all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Un uomo di 68 anni, dopo aver manifestato nausea e rigurgiti, si reca immediatamente al pronto soccorso, dove viene messo in attesa e dai sanitari viene valutato codice verde. Dopo un pomeriggio in osservazione e ben sei ore di attesa e analisi, viene dimesso dai medici per generici sintomi influenzali. Ma è dopo pochi minuti, appena entrato in auto con la moglie, che l’uomo si accascia e viene stroncato da un arresto cardiocircolatorio proprio nel parcheggio del presidio ospedaliero. Muore all’istante. Giuseppe Bovenzi - questo il nome del pensionato casertano - da anni soffriva di cuore, aveva già avuto un intervento chirurgico di bypass due anni e mezzo fa e da allora viveva con metà dell'organo spento.
Tra dolore ed incredulità, i familiari avanzano alcuni dubbi sull’operato del personale dell’ospedale «Mio padre - ha riferito il figlio - ha subito comunicato ai medici le sue condizioni di salute e i problemi al cuore. Nonostante questo, in seguito agli esami è stato valutato fuori pericolo. Abbiamo dei dubbi su ciò che è realmente accaduto, ma per ora aspettiamo le verifiche della magistratura per sapere se vi siano delle oggettive responsabilità». Sì, perché gli inquirenti stanno indagando per stabilire eventuali responsabilità. I medici, d’altra parte, sono certi della correttezza delle proprie funzioni: «Abbiamo svolto tutte le indagini, che hanno avuto tutte esito negativo, abbiamo appurato che non ci fossero criticità particolari e abbiamo svolto anche esami ecografici all'addome perché il paziente lamentava i forti dolori. Abbiamo fatto tutto il possibile».
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