Caso Gambirasio, in aula i genitori. La mamma: "Quel giorno era felice"

La donna in Aula: "Yara aveva preso dei voti bellissimi, era contenta". E il padre piange mentre racconta le ultime ore della figlia

L'arrivo in tribunale dei genitori di Yara
L'arrivo in tribunale dei genitori di Yara

"Era contentissima, aveva preso dei voti bellissimi". La mamma di Yara Gambirasio ricorda così il giorno della sparizione della figlia, in aula come testimone nel processo a Massimo Bossetti, che per la prima volta siede tra i suoi avvocati, fuori dalla gabbia degli imputati.

Yara il 26 novembre 2010 aveva appena ricevuto il suo pagellino scolastico. Quel giorno sparì, per essere ritrovata soltanto tre mesi dopo. Stava facendo i suoi compiti e poi avrebbe dovuto recarsi alla palestra vicino a casa, che frequentava. Voleva un sacchetto dove mettere il suo stereo. "Figurati se guardano tutti te che porti lo stereo", le aveva risposta la mamma, Maura.

Solo quando si era accorta che la figlia era in ritardo, che già sarebbe dovuta tornare dalla palestra, la mamma si era preoccupata per lei e aveva cercato di chiamarla al telefono. Chiamò lei, poi i responsabili della palestra e poi i carabinieri, con accanto il marito.

La mamma di Yara ha ricostruito così il giorno della scomparsa della figlia, mentre il marito Fulvio ha parlato questo pomeriggio, interrompendosi più volte e piangendo mentre raccontava di quei giorni. "Quando mia moglie Maura mi ha chiamato intorno alle 20 per dire che Yara non era ancora tornata a casa - ha detto - ho capito subito che c'era qualcosa che non andava".

Fulvio Gambirasio ha anche ricordato che quella sera era

andato a prendere Natan, il fratello minore di Yara, ad Almenno, per poi uscire a cena con un collega. "La vita di mia figlia - ha ricordato - era abbastanza condensata: casa, scuola, fratello e sorella e ginnastica ritmica".

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