Aveva cercato di ostacolare le frequentazioni tra suo figlio e il padre. Per questo, la Corte di Cassazione ha condannato una madre a risarcire il figlio minorenne con una somma di 5mila euro, per "lesione del diritto alla bigenitorialità". La donna, in sostanza, avrebbe negato al minore la possibilità di "usufruire" di entrambi i genitori.
La madre, nel ricorso presentato davanti alla Corte, affermava di essere stata condannata a un risarcimento ingiusto, dato che "aveva sempre collaborato per rendere possibili gli incontri con il padre, mentre era proprio il figlio a non voler vedere da solo il padre e pretendere in ogni incontro con il genitore anche la presenza della madre". Ma, secondo i giudici, l'ostruzionismo della donna sarebbe provato dal numero degli incontri tra padre e figlio: solamente 3, nel corso di circa 2 anni e mezzo, "nonostante gli accordi intervenuti tra i genitori che prevedevano una più ampia frequentazione".
Per questo, il minore, che sarebbe stato danneggiato dal "clima di conflittualità esistente tra i coniugi a seguito della separazione", ha diritto a un risarcimento di 5mila euro. La Corte ha ricordato inoltre che "le misure sanzionatorie" nei confronti di un genitore che non adempie i propri obblighi e, in particolare, "la condanna al pagamento" di un risarcimento, sono "suscettibili di essere applicate facoltativamente dal giudice nei confronti del genitore responsabile di gravi inadempienze o di atti che comunque arrechino pregiudizio al minore od ostacolino il corretto svolgimento delle modalità di affidamento".
Nel caso in esame, infatti, è stato riconosciuto "un atteggiamento ostruzionistico della madre e il condizionamento al corretto svolgimento delle modalità di affidamento del minore, nonchè il disagio, le sofferenze e i conflitti derivati al minore dall'atteggiamento della madre".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.