La Cei chiama a raccolta gli italiani: "Recitate il rosario"

Un rosario comunitario per soddisfare le esigenze pastorali: l'ultima iniziativa della Cei ai tempi della diffusione del Covid-19

La Cei chiama a raccolta gli italiani: "Recitate il rosario"

La Conferenza episcopale italiana ha bloccato le celebrazioni, ma i vescovi italiani ci tengono comunque a soddisfare le esigenze pastorali dei fedeli. E il rosario è l'"arma", per così dire, scelta.

Può essere interpretato a partire da questo assunto l'appello che i presuli del Belpaese hanno indirizzato a tutti i fedeli italiani: "In questo momento di emergenza sanitaria, la Chiesa italiana promuove un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa i Misteri della luce del Rosario, simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe". Il testo della dichiarazione dell'episcopato itlaiano è stato riportato, tra gli altri, da Aci Stampa. I cristiano-cattolici insomma avranno un momento condivisivo, tramite cui si potrà pregare in maniera comunitaria, per quanto a distanza e non all'interno dei luoghi di culto. E il rosario, per chi crede, è di sicuro un mezzo di preghiera potenze.

La Conferenza episcopale italiano ha deciso per lo stop di ogni tipologia di funzione celebrativa, comprense le Messe esequiali, i funerali ed i matrimoni. La misura dovrebbe durare sino al prossimo 3 di aprile. Ma è chiaro che i provvedimenti potranno cambiare a seconda dell'andamento della curva dei contagi, dunque della diffusione del Covid-19 sul nostro territorio nazionale. Papa Francesco, del resto, è costretto a celebrare la Messa mattutina presso Santa Marta. Anche le udienze pubbliche sono saltate nel corso di questa settimana. E anche tanti sacerdoti italiani hanno deciso di optare per lo streaming. La Messa è valida comunque, e le persone dovranno attendere tempi migliori per poter presenziare.

La Cei, come ripercorso dalla fonte sopracitata, ha anche specificato il perché di questa iniziativa: il fine è quello "testimoniare l’impegno della Chiesa che vive in Italia nel

continuare a tessere i fili delle nostre comunità. La convinzione che ci guida è che le criticità, lo smarrimento, la paura non possano spezzare il filo della fede, ma annodarlo ancora di più in speranza e carità".

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