Regolametare la possibilità di una gravidanza con l'utero in affitto, vietata in Italia. È la proposta dell'Associazione radicale Luca Coscioni che, con la Cgil-Nuovi diritti, ha ideato nuove norme per permettere alle donne di portare in grembo un figlio non proprio.
La proposta, secondo quanto riporta Repubblica, dovrebbe essere illustrata in un convegno a Roma, nella sede del sindacato. La notizia, però, ha suscitato diverse polemiche, contenute in una dura lettera indirizzata al segretario della Cgil, Maurizio Landini, e firmata da circa 150 persone, tra politici, intellettuali e femministe. La lettera è stata promossa dall'ex deputata di sinistra Giovanna Martelli e dalle femministe Alessandra Bocchetti e Daniela Dioguardi e sostenuta da molti. "Caro Landini, apprendiamo con allarme del convegno, dove sono assenti voci contrarie alla maternità surrogata- scrivono nel testo del messaggio- Da questo si deduce che la Cgil ha già assunto una posizione favorevole ad una possibile regolamentazione dell' utero in affitto. Ma all'interno del sindacato mai c'è stato un dibattito su un tema così importante". Poi, polemicamente, i firmatari dell'appello chiedono: "L'immagine di una donna che affitta l' utero rientra nella vostra missione di tutela del lavoro? Se il ricorso all' utero in affitto all' estero costa 200 mila euro, la Cgil in Italia quanto pensa si potrebbe valutare? O pensate, venendo meno ai vostri principi, che la gestazione per altri possa rientrare nel libero mercato? E infine cosa intendete per nuovi diritti? Il mercato del sesso e il corpo femminile come merce?". E, in conclusione, l'amara constatazione di doversi "difendere anche dalla Cgil".
In Italia, l'articolo 12 della legge sulla fecondazione assistita vieta la maternità surrogata e l'utero in affitto e stabilisce, per i trasgressori, pene che vanno dai 3 mesi ai 2 anni di carcere e multe dai 600mila a un milione di euro.
La Cgil risponde alle polemiche sostenendo di aver "sempre sostenuto la libertà di scelta e la determinazione delle persone", mentre l'associazione Coscioni spiega che
"non si può vietare la maternità solidale, la nostra sarà una legge proprio per evitare la commercializzazione e che prevede alcune tutele come la polizza assicurativa, il rimborso delle spese per le gestanti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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